Tre sequenze di illustrazioni dipingono dei quadretti evocativi della vita e delle relazioni umane durante il lockdown. Si esplorano dapprima le realtà di due persone confinate in solitudine, la prima situazione è quella di una ragazza chiusa in casa che fa i conti con se stessa e l’idea di solitudine. La seconda è quella di un uomo che vive la classica noia della reclusione e va in cerca all’esterno degli stimoli nell’unico modo a lui concesso, cioè tramite i social.
L’ultima sequenza descrive la quarantena in coppia dove si affronta insieme la paura e la frustrazione per la pandemia, cosa che sfocia in rabbia, litigi, tristezza e forse si risolverà in una ricostruzione e un nuovo inizio, proprio come una crisi di coppia
Queste storie però non vogliono solamente raccontare una situazione straordinaria come la pandemia, ma la utilizzano come mezzo per parlare in modo più ampio della difficoltà nel tenere la giusta distanza con le persone, un esempio di come eventi fuori dal comune facciano crollare senza troppi complimenti le barriere della nostra psiche e della nostra società, evidenziando problemi che altrimenti riusciremmo ad ignorare.
Stando con gli altri c’è sempre il rischio di essere troppo vicini e per questo farsi del male, ma per nostra natura non possiamo evitarlo, ci barcameniamo per trovare un equilibrio tutto personale fra noi e il resto, anche e più che mai ora che siamo tornati fuori.
Dover stare chiusi in casa può essere bello per una persona solitaria ma se questo dura troppo a lungo, strani pensieri possono sorgere dalla costrizione alla sola propria compagnia. Pensieri che si è cercato di evitare per moto tempo ma da cui ora non ci sono posti per nascondersi.
ma dovrai guardarti in faccia prima o poi, guardare te stessa con occhi spogli, brutalmente sinceri, senza i ricami che ti hanno vestito nella tua vita in società, all’esterno
chiusa nella tua torre, sola con te, chissà, forse sarai davvero libera.
Aspetta
Aspetta
Aspetta
Un messaggio dall’esterno, uno stimolo qualsiasi per svegliarti e farti sentire collegato.
Molti sarebbero contenti di passare molto più tempo con la loro anima gemella, alcuni anche tutto, ma se le circostanze fossero spiacevoli, o peggio, pericolose? La paura può far uscire le parti più primordiali di noi, soprattutto quella delle cose che non possiamo controllare.
Si finisce per accusarsi l’un l’altro di colpe e vizi, di metterci in pericolo, di non amarci abbastanza.
Ma di fronte al dolore subentra un sentimento più dolce, calmo e comprensivo, ritornano in chiaro le cose importanti e la ragione torna a prevalere
Così una pace diventa possibile, la tempesta è passata così come tante altre ne verranno, inizia la ricostruzione.
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