Gli “Arazzi della battaglia di Pavia” sono un ciclo di sette arazzi lavorati nelle Fiandre alla fine del primo trentennio del 1500. Oggi sono conservati nel Museo di Capodimonte di Napoli.
I cartoni (con un disegno in scala reale) sono stati disegnati da Bernard van Orley, pittore fiammingo che si distinse nella realizzazione di ritratti e cartoni per arazzi e vetrate, purtroppo tutti perduti.
La manodopera è quella della manifattura di Jan e William Dermoyen, grandi maestri arazzieri fiamminghi di quel periodo.
Le opere descrivono i fatti più importanti della battaglia di Pavia, combattuta nel 1525 tra la Francia di Francesco I di Valois e la Spagna di Carlo V d’Asburgo, per il dominio di alcune province italiane. Queste stoffe sono la più importante opera d’arte dedicata a questa memorabile azione storica.La prima serie di questi panni fu donata a Carlo V nel 1531. Ma il ciclo fu tessuto anche altre volte, e non si sa se i panni conservati oggi al Museo di Capodimonte siano i primi ad essere stati tessuti. Certo è che sono di pregevole fattura e altissima qualità.
Con questi tessuti, il Van Orley, raggiunse l’apice della sua bravura e l’arte tessile fiamminga si arricchì di lavori singolari.
Rispetto agli arazzi tessuti fino ad allora presentano alcune novità. Innanzitutto sono i primi ad essere così grandi (arrivano ad una larghezza di quasi 9 metri l’uno). Per la prima volta si parla di un fatto contemporaneo attraverso l’uso della tecnica della tessitura. Inoltre sono ritratte molte persone che realmente hanno combattuto nello scontro. Tutti questi fattori sono inseriti in una cornice prettamente fiamminga fatta di elementi decorativi vegetali e animali, con estrema cura dei dettagli.
Nel 1998 sono stati restaurati presso un laboratorio di restauro sito alle porte di Parigi, il “Chevalier Conservation“.
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