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Cerealia 2022 – Femminino Sacro

cerealia

Quest’anno è anche l’anno della XII edizione del festival internazionale dedicato ai cereali intitolato “Cerealia La festa dei cereali. Cerere e il Mediterraneo“.

Questa edizione è focalizzata sul tema Seminare il futuro: l’educazione alimentare e la sensibilizzazione ambientale delle giovani generazioni. Sette le regioni coinvolte, insieme a Roma, nei periodi che vanno dal 9 giugno al 9 luglio e dal 15 settembre al 31 ottobre: Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia.
Oltre 30 gli eventi in programma, inclusi quelli in gemellaggio con altri festival e manifestazioni, per dare risalto alla dimensione partecipativa e culturale di Cerealia 2022.

Il festival valorizza da un lato la divulgazione culturale e scientifica, dall’altro i legami tra territori di produzione e tavola dei consumatori. Invita alla riscoperta di usi e costumi fondati sul rispetto della terra e dei suoi frutti, ed esalta il patrimonio culturale materiale e immateriale dell’Italia.

Cosa prevede il Festival?

In programma diverse attività: visite guidate a siti archeologici, escursioni naturalistiche, degustazioni di prodotti tipici, sostenibili e locali, presentazioni di libri, incontri e conferenze. Varie iniziative affrontano e declinano in modo diversi il tema guida dell’educazione alimentare e della sensibilizzazione ambientale delle nuove generazioni in occasione dell’Anno Europeo dei Giovani 2022.

Cereali 2022: Pseudocereali

Come la I Edizione anche questa, oltre al tema di riferimento nel mondo cerealicolo del Mediterraneo, prevede un focus: gli pseudo cereali, ovvero grano saraceno, amaranto, quinoa, e chia. Paese ospite è il Regno di Giordania.

Anche se la Giordania non si affaccia direttamente sul Mediterraneo, essa è molto legata alle tradizioni e alla cultura mediterranea per via degli scambi commerciali, ma anche sul piano culturale, storico, archeologico e antropologico. Per questo motivo quest’anno il paese ospite è proprio quello giordano, località dove è stato anche rinvenuto il pane più antico al mondo.

Cerealia 2022: Femminino Sacro e l’area Sacra di Sant’Omobono

Nel contesto di Cerealia 2022, tra le visite guidate e il conceptarcheoitinera del Festival, si inserisce la proposta della visita guidata all’area sacra di Sant’Omobono. L’esplorazione dell‘area sacra di Sant’Omobono ha restituito documenti di importanza eccezionale per la comprensione della storia di Roma arcaica, repubblicana, e della Religione in questa fase storica.

Per questo motivo si sceglie di illustrare il sito concentrandosi sul culto di questi scavi archeologici.

Cerealia a S. Omobono
Area sacra Sant’Omobono, Roma

Il Femminino Sacro viene identificato con La Grande Madre (anche Grande Dea, o Dea Madre). È una Dea con la d maiuscola, una divinità femminile primordiale, è riscontrabile in varie forme in diverse culture a partire dal paleolitico.

Il culto ha inizio con le civiltà di cacciatori – raccoglitori e si protrae fino al Neolitico, interessando civiltà allora incentrate sull’agricoltura e l’allevamento. La Grande Madre è identificabile sia in figure di dee concrete che in una varietà di simboli che coinvolgono il mondo animale ma anche oggetti inanimati. Esprime il ciclo di nascita-sviluppo-maturità-declino-morte-rigenerazione che caratterizza sia le vite umane sia i cicli naturali e cosmici. Alla Dea infatti, sono stati edificati templi e santuari in ogni civiltà preistorica e antica.

Si tratta di una divinità dai molti volti di dee della Fertilità, Fecondità, Verginità e della Vita.
Fortuna e Mater Matuta erano i due volti più antichi della Dea nella Roma Arcaica a cui sono stati dedicati i templi scoperti tra 1936 e 1937 nell’area sacra di Sant’Omobono.

Gli scavi hanno messo in luce pozzi e resti di frequentazione con capanne e svariati materiali risalenti all’età del bronzo (XIV -XIII secolo a.C.) prima della monumentalizzazione a ovest con il santuario della dea Fortuna e a est a Mater Matuta.

Complesso di Sant’Omobono

I templi dal 580 a.C. al V d.C. furono la luce del culto femminino che in questa epiclesi si presenta come un binomio tra sorte e benessere, luce e vita, le due facce della Dea della Fertilità.

sant'omobono
Livelli antichi e fasi sotto la Chiesa di Sant’Omobono

Inoltre secondo gli esperti, nel luogo sacro in questione, si mescolano la tradizione locale con i culti di tradizioni orientale e mediterranea, per via del commercio e del passaggio di commercianti, marinai e viandanti. Il Cristianesimo lo ha successivamente inglobato nella struttura di una chiesa dal medioevo al momento degli scavi archeologici; anche la Chiesa è diverse volte rinnovata con resti cosmateschi e fasi moderne dal culto del Salvatore in Portico ai SS. Omobono e Antonio.

Per conoscere in dettaglio le curiosità sul femminino sacro dal vivo è vivamente consigliata l’adesione alla visita guidata.

Leggi anche Cerealia: la  festa dei Cereali

Alessandra Pignotti

Alessandra Pignotti

Laureata alla Sapienza di Roma nel 2007 in Archeologia e Storia dell’Arte del Mondo Antico e dell’Oriente. È guida turistica e Docente culturale. Collabora con BloggingArt dove scrive di eventi e cultura, enogastronomia, moda e spettacolo.

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