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Stravaganze sulla nascita di proprietà Cristiane

Domus Ecclesiae
Esempio di Domus Ecclesiae - Basilica di San Silvestro e San Martino ai Monti

Nella Storia del Cristianesimo la cristianizzazione avviene in maniera variegata e diversificata dall’Oriente in Occidente; a Roma si conservano i tituli, curiosi casi di diritto Romano riguardanti proprietà donate o acquisite per vie non ancora ben note, che confermano l’uso di proprietà private (case o altri edifici) come luoghi di riunione e preghiera. Questi si chiamano “Domus Ecclesiae” e nel tempo originano chiese e basiliche nei luoghi delle case aristocratiche, usate per la stessa funzione collettiva dalle comunità di quartiere della città.

I documenti e gli atti notarili non sempre sono stati conservati in maniera corretta per cui una parte ingente della documentazione di queste proprietà è andata perduta. Per questo motivo sono state inventate le martirologie di santi che in realtà riportano i nomi dei proprietari delle terre che ospitavano le suddette chiese.

Insieme a questo disordine legale spesso i “titoli privati” vengono ufficializzati  “clonandoli” come i casi di Bizante e di Pammachio, due nomi diversi associati allo stesso titolo per la Basilica di S.S. Giovanni e Paolo al Celio e quella di San Martino e San Silvestro ai Monti . Quest’ultimo rappresenta un raro “errore” di registrazione, un caso molto particolare dove il titulus Equitii si sovrappone a quello papale attribuito al VI d.C.; esistono pertanto due proprietà registrate per una chiesa: quella di Equizio e quella di papa Silvestro.

Le Domus Ecclesiae oggi

L’uso della parola è impiegato per identificare le Domus convertite alla riunione o alle funzioni cristiane ed è già citata nelle lettere di San Paolo del 55-65 d.C.. In quest’ultime vengono menzionate una certa Domus di Narcissus e la Domus di Aquila e Prisca sul Colle Aventino che sono adibite alle suddette Domus Ecclesiae.

Oggi tutte le domus ecclesiae sono scavi archeologici di Archeologia Cristiana e Tardo Antica; a Roma nel IV secolo d.C. si conoscevano già circa 25 Domus Ecclesiae. Tanti tituli oggi sono parte dei Sotterranei di Roma del Mondo Occidentale e Orientale; si tratta di siti particolarmente affascinanti e misteriosi.

Domus Ecclesiae - Sotterranei
Scorcio dei sotterranei della Basilica di San Silvestro e San Martino ai Monti

Uno dei casi più emblematici ed enigmatici è quello di Equitio ai Monti sull’Esquilino(Colle Oppio). Si tratta di una proprietà di Horrea (magazzini) e probabilmente anche di ambienti funzionali alle vicine Terme che sono stati adattati alle attività cristiane. Questo titulus è inglobato nei sotterranei della Chiesa di San Silvestro e San Martino ai Monti.

I sotterranei di San Silvestro ai Monti e San Martino

Basilica di San Silvestro e San Martino ai Monti
Basilica di San Silvestro e San Martino ai Monti

La Chiesa di San Silvestro e San Martino ai Monti presenta alla fine della navata centrale una scalinata che porta alla cripta; dagli ambienti barocchi del Cortona e del Gagliardi si accede alla parte dei sotterranei. Questi sono i resti riconducibili al titulus Equitii pertinenti Horrea con portico ad uso commerciale, affini probabilmente alle vicine Terme di Colle Oppio, trasformati in un sito cristiano per le riunioni dei pochi  fedeli del rione del III-IV secolo, successivamente ampliati partendo da quello di papa Silvestro e accorpati alla creazione della prima Basilica nel VI secolo d.C.

Nei secoli medioevali il livello stradale era quello del sotterraneo; nei secoli successivi a causa di sterri, ricostruzioni e lavori per la prosecuzione del culto, la quota della strada e il pavimento del sagrato raggiungono il piano attuale. Oggi la parte ipogea mostra la differenza tra il livello Romano rimasto invariato fino al XII/XIII d.C. secolo e quello odierno, più alto.

La proprietà Romana di epoca Pagana va datata tra I secolo d.C. e il III secolo d.C., la parte imperiale antica conservata è piuttosto esigua, a livello archeologico risulta ben poco documentata.
I frammenti di affresco restaurati recentemente e visibili nei sotterranei risalgono al IX secolo d.C., alla fase “Carolingia” e pre-Romanica con resti di icone della Madonna e dei Santi.
La storia medievale coperta va dal VII secolo d.C. al XII/XIII d.C., e ciò segna un ampliamento architettonico della struttura ecclesiastica. La Chiesa Barocca moderna è più grande della prima realizzata in situ e crea suggestive mescolanze tra il Barocco della Chiesa con l’Antico, i resti Medievali e le lapidi.

Le lapidi presentano graffiti realizzati con varie tecniche e strumenti, anche a matita; queste incisioni sono testimonianza del riuso del sotterraneo come ricovero antiaereo.  Sono i pensieri e le speranze dei Romani impressi sulle pareti tra il 1943 e il 1944, durante i momenti di coprifuoco dovuti ai bombardamenti della seconda guerra mondiale; svelano come Roma nonostante sia stata dichiarata città aperta abbia subito i bombardamenti e abbia usato cantine, sotterranei e cripte come rifugi laddove mancavano i bunker.

Cronaca di roma
Articolo della “Cronaca di Roma”
Alessandra Pignotti

Alessandra Pignotti

Laureata alla Sapienza di Roma nel 2007 in Archeologia e Storia dell’Arte del Mondo Antico e dell’Oriente. È guida turistica e Docente culturale. Collabora con BloggingArt dove scrive di eventi e cultura, enogastronomia, moda e spettacolo.

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