Abstract
Dinamicità luce colore energia sono le chiavi per interpretare le ottanta opere di Edmondo Bacci nella rassegna monografica a lui dedicata dalla veneziana Collezione Peggy Guggenheim.
Lo Spazialismo
La prima e più completa personale dedicata ad Edmondo Bacci è ora allestita negli spazi espositivi della Collezione Peggy Guggenheim. Ed è visitabile fino al 18 settembre 2023. L’artista, che nasce a Venezia nel 1913 e scompare nella stessa città nel 1978, studia all’Accademia di Belle arti di Venezia, con Ettore Tito e Virgilio Guidi. E diviene un esponente dello Spazialismo.
Bisogna precisare che lo Spazialismo, fra i movimenti artistici italiani che hanno privilegiato il segno e il gesto a partire dal secondo dopoguerra, non si identifica in uno stile dominante che tarpa le ali ai vari esponenti che vi aderiscono. Forse ciò che li accomuna è il rifiuto dello spazio come semplice contenitore in quanto diventa “materia plastica”, oggetto di un’intenzione consapevole. Sono riflessioni che dovrebbe facilitare la comprensione dello spirito che anima la rassegna monografica “Edmondo Bacci. L’energia della luce”. Una figura timida e schiva che nascondeva un grandissimo artista, riecheggiando il parere della curatrice Chiara Bertola.
Il percorso espositivo
“Impenetrabile modesto sensibile evanescente. Non riesco a conoscerlo meglio, questo misterioso piccolo uomo, ma i suoi quadri, quelli, sono un’altra faccenda. Quelli li conosco. Li capisco. Sono dinamici. Scoppiano di luce. Di energia. Di colore.” Scriveva di lui la Guggenheim. Un’ottantina le opere selezionate, alcune delle quali mai esposte prima.
Il percorso espositivo inizia con le tele Cantieri e Fabbriche, che l’artista crea tra il 1945 e il 1953, suggerite dagli altiforni dell’area industriale della vicina Marghera. E’ il periodo del contatto con gli artisti del Fronte Nuovo delle Arti, Vedova e Armando Pizzinato fra gli altri. Opere impostate geometricamente che non implicano il colore. Si fondano sulla contrapposizione del bianco con il nero alternando energicamente la luminosità del primo con la completa oscurità del secondo. Contrapposizione destinata a modificarsi con l’inserimento di significativi impianti cromatici. Come si può osservare in una tempera su carta, Senza titolo, del 1953 dove i neri residuali cedono spazi significativi al giallo e al verde. Ponendo le basi della cifra stilistica che caratterizza il fare artistico di Bacci: una pittura astratta che rimuove gradualmente ogni parvenza segnica per affidarsi alla funzione spaziale del colore.
Avvenimenti
Il percorso continua con Albe creazioni del 1954. Bacci abbandona convinto i piani cromatici a favore di un chiarore lattiginoso che s’innesta in strisce azzurre con frammenti di nero, linee e grumi vaganti che sembrano inseguirsi. Avviandosi in tal modo verso i suoi noti Avvenimenti prodotti fra gli anni Cinquanta e Sessanta che occupano le sale successive della rassegna. Si entra così nell’ambito portante della mostra. Nel nucleo più poetico della produzione dell’artista. Lo spazio non ha bisogno di apparati geometrici in quanto originato esclusivamente dalle congiunzioni cromatiche. Liberandosi dallo spessore materico dell’Informale il colore si trasforma in pura luce. Una luce aurorale, realizzata mediante la scansione circolare della pennellata. Consapevole della propria funzione dà vita e sembra sostenere gli altri colori mentre penetra e serpeggia nei loro anfratti.
L’esposizione poi ha voluto ricordare la partecipazione di Bacci alla XXIX Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, nel 1958, -quando gli venne dedicata un’intera sala ricreata ora in parte nella mostra a Palazzo Venier dei Leoni con i più celebri Avvenimenti dell’epoca-.
La sala si chiude con l’olio su tela di Giambattista Tiepolo, Il Giudizio finale, un prestito dalla Fondazione Querini Stampalia testimonianza di come, fin dalla sua formazione artistica, Bacci sia stato fortemente influenzato dalle grandi tele del passato. In particolare dal colorismo luministico di Giovanni Bellini, di Giorgione, e soprattutto dall’ampia visione dei grandi affreschi e cieli di Tiepolo.
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Riferimenti:
EDMONDO BACCI. L’ENERGIA DELLA LUCE
Dal 01 Aprile 2023 al 18 Settembre 2023
LUOGO: Collezione Peggy Guggenheim Venezia
INDIRIZZO: Dorsoduro 701
CURATORI: Chiara Bertola
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 041 2405411
SITO UFFICIALE: http://guggenheim-venice.it