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Evento “Cumadoro”

“Evento Cumadoro: Tour del Pomodoro Cannellino Flegreo, al Parco Archeologico di Cuma, punta alla Dop”

Lunedì 17 luglio, in un torrido pomeriggio, l’Azienda Cumadoro ha organizzato un tour di promozione per giornalisti locali e nazionali, esperti del settore. Il percorso comincia con un po’ di cultura storica e archeologica…  Mi raccomando seguitemi!

Grazie alla magistrale guida del direttore Fabio Pagano, del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, ci ha condotto in visita al Parco Archeologico di Cuma, che nasce nel 1927 durante le grandi campagne di scavo, svoltasi nei primi decenni del ‘900 sotto la direzione di Maiuri, che misero in luce gli edifici principali della necropoli.

evento cumadoroIn seguito si sono susseguite molte ricerche e campagne di scavo, che hanno arricchito le conoscenze riguardo al sito e permesso un ampliamento della superficie demaniale del Parco, oggi di circa 50 ettari. L’area attualmente visitabile e costituita dall’Acropoli, che ingloba l’antro della Sibilla alle pendici della collina, poi salendo sulla roccia troviamo la Torre Bizantina con il Belvedere, La Terrazza inferiore, detta “Tempio di Apollo”, e la Terrazza Superiore sulla sommità del Monte  di Cuma, detta “Tempio di Giove”. L’area della città bassa è interessata da lavori di valorizzazione ed è visitabile solo in via eccezionale per eventi o manifestazioni culturali.

I monumenti della città bassa sono il Foro, le terme del Foro, la Crypta Romana, l’abitato, la Porta Mediana e la Necropoli Monumentale.

Ma il fiore all’occhiello, luogo intriso di fascino e magia, è proprio l’ “Antro della Sibilla” . Il monumento più famoso dell’intero Parco Archeologico di Cuma. Viene interpretato come galleria militare scavata nel Tufo a protezione del costone sud occidentale dell’Acropoli in età Sannitica, tra la fine del IV e gli inizi del III secolo A.C. In età Romana, assume la forma attuale con abbassamento del piano di calpesto. La galleria ha bracci trasversali nei quali sono ricavate cisterne, a raccolta delle acque piovane tramite canalizzazione. Col tempo la camera terminale fu riutilizzata come luogo di culto e le cisterne come luoghi di sepoltura.evento cumadoroLa definizione di Antro della Sibilla è da attribuire a Maiuri che nel 1932 scavò il monumento in nome della faticosa ricerca dei luoghi raccontati da Virgilio. La galleria corrisponde ad alcuni elementi con i versi che fanno riferimento ad un luogo misterioso e oscuro con “Cento Porte” dalle quali il vento fa muovere le foglie su cui la Sibilla scriveva i responsi.  È dotata di varie aperture laterali da cui entra la luce, che l’archeologo associò alle “Cento bocche“. Inoltre sono presenti tre piccoli vani che si prestano all’interpretazione di stanze oracolari.

Benché potrebbe non corrispondere al celebre Antro, il monumento ha goduto e continua a godere di fama incontrastata, che lo ha reso noto in tutto il mondo e che attrae visitatori da ogni parte, per la magnifica suggestione che crea.

Proseguendo il percorso, saliamo lo Scalone che ci conduce la sommità dell’Acropoli giungendo così alle fortificazioni e alla cosiddetta Torre Bizantina, bastione della porta monumentale dell’Acropoli, così definita perché il suo aspetto attuale è frutto di una ristrutturazione dell’epoca bizantina, quando l’Acropoli diviene Castrum, in funzione della guerra Greco – Gotica, che nelle ultime fasi si svolge a Cuma.

evento cumadoroSalendo al livello superiore, abbiamo goduto di una visuale molto ampia dove ammiriamo da una parte sul golfo e dall’altra sulla piana della città: la vista ad Est si allunga fino al confine con la città greca, costituito dal Monte Grillo, stagliato nel varco dell’Arco Felice Vecchio.

Superata la Torre, la terrazza panoramica del Belvedere, edificata sulle strutture di una vecchia Masseria che include importanti resti romani, ci ha offerto un momento di gioiosa e stupefacente sosta, donandoci un osservatorio privilegiato delle isole di Ischia e Procida, del paesaggio a sud di Cuma, fino al lago Fusaro, a Torregaveta e fino a Miseno.

Ciò che ha catturato il mio sguardo, il mio cuore e che mi ha donato belle emozioni, è stato osservare con privilegio il tramonto a picco sul mare, immersa nella storia e nell’archeologia della nostra grande città Campana e della zona dell’Acropoli e di Pozzuoli.

Ma il cammino prosegue sul basalto dell’antica via Sacra verso Le Terrazze dove sorgono i due templi finora scavati. La terrazza inferiore, detta del Tempio di Apollo, ospita diversi edifici sacri che rappresentano un grande santuario con un tempio principale. Il tempio edificato alla fine del VI secolo A.C. subí una  ristrutturazione in epoca Augustea. Quando poi si diffonde il Cristianesimo, dal IV secolo D.C. il tempio viene trasformato in chiesa.

L’attribuzione ad Apollo era dovuta a un ritrovamento nell’area, di un altare dedicato a questo Dio, anche se le ultime ricerche portano a rivedere le identificazioni. La via Sacra prosegue risalendo la collina, fino ad arrivare alla sommità dell’Acropoli, dove svettava il tempio Maggiore, attribuito a Giove, ed oggi, in base a recenti indagini, attribuito ad Apollo.

evento cumadoroQuest’ultima attribuzione dà credito al racconto del mito di Dedalo tramandato da Virgilio, in cui narra che al termine del volo da Creta in Occidente abbia fondato nel punto più alto della città di Cuma un tempio dedicato ad Apollo, consacrando le Ali di Cera che lo avevano salvato e cesellando sulle porte di bronzo del tempio il racconto della sua storia.

Anche questo tempio risale al VI secolo A.C. che in età tardo Antica fu trasformato in chiesa. Il Foro invece, è la piazza della città, luogo della vita pubblica. Si impiantò in epoca romana nello stesso luogo dell’agorà, la piazza di età greca che aveva la stessa funzione pubblica e sociale. Dal III secolo A.C.  si conforma alla tipologia Romana di grande piazza rettangolare e scoperta.

Poi dal IV secolo D.C. dopo molte alluvioni, smette di avere la funzione pubblica, divenendo luogo di produzione del vetro di metalli. Il Foro sul lato corto è occupato dalla prospetto del Capitolium, il tempio principale della città bassa, dedicato alla Triade Capitolina Giove, Giunone e Minerva. Il Capitolium come lo vediamo oggi risale alla seconda metà del I secolo D.C. L’angolo sud orientale del foro è occupata da un monumento importante nella storia degli scavi di Cuma: il cosiddetto Tempio del Gigante, inglobato nella Masseria del gigante.

evento cumadoroLe terme del Foro sono edificate nella seconda metà del I secolo D.C. a nord della Piazza del Foro. La loro struttura ricalca lo stile architettonico delle Terme Romane. Queste Terme del Foro di Cuma, però, non sfruttano vapori termali, né sorgenti naturali, ma sono dotate di un forno, alimentato a legna.

La Cripta Romana, invece, è una galleria scavata nel Tufo che attraversa la collina nell’acropoli e collega il Foro della città antica con il mare. Realizzata ad opera di Agrippa, generale di Ottaviano Augusto durante la guerra civile a scopo difensivo. Con il Principato di Augusto la Cripta smette la sua funzione militare, per assumerne una civile. In età tardo Antica la Galleria divenne un luogo di sepoltura, e nella parte centrale di culto.

L’ “Evento Cumadoro“, il Pomodoro Cannellino Flegreo, ecotipo locale, occupa sempre più campi dell’area Flegrea, punta alla denominazione di origine protetta e promuove il territorio. Il Parco Archeologico di Cuma (Pozzuoli a Napoli), ha ospitato un tour dedicato al Pomodoro Cannellino Flegreo, l’ecotipo locale che rischiava di andare perso, ma negli ultimi anni è tornato a occupare gli orti.

evento cumadoroQuesto evento è stato promosso dall’Azienda Cumadoro del gruppo Tammaro, con la partecipazione dei giornalisti locali e nazionali, esperti del settore ed addetti ai lavori, lungo un percorso tra archeologia, cultura, agricoltura e promozione del territorio, a cui hanno preso parte anche rappresentanti delle istituzioni locali e regionali.

La nostra guida è rappresentata dal Direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei Fabio Pagano.

Per Giovanni Tammaro dell’azienda Cumadoro – organizzatore e anche Presidente di Confagricoltura Napoli, membro dell’Associazione Pomodoro Cannellino Flegreo, che dal 2018 riunisce diverse produttori dell’eccellenza Rossa Flegrea.

Prosegue Giovanni Tammaro, affermando, che stanno lavorando a un percorso, che pian piano prende forma grazie alla costituzione di un Comitato promotore per il riconoscimento della DOP- Denominazione di Origine Protetta, che lega produttori e trasformatori, ma vuole coinvolgere anche i comuni di Bacoli, Pozzuoli, Monte di Procida e Quarto ma anche il comune di Giugliano che ospitano le aree di produzione.

Dal 2018 fino a oggi, la produzione del Pomodoro Cannellino Flegreo è passato da 10 a circa 40 ettari grazie all’estensione dei terreni coltivabili.

Per Fabio Pagano – Direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, “l’integrazione tra archeologia, e percorsi integrati con le risorse ambientali ed enogastronomiche è fondamentale nelle loro strategie“. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Pozzuoli – Luigi Manzoni, “l’amministrazione sarà sempre al fianco di chi vuole valorizzare i prodotti del territorio“. Importante anche l’intervento dell’Assessore all’Agricoltura della Campania, Nicola Caputo, che ha sottolineato “come la valorizzazione delle produzioni autoctone è una riscoperta da promuovere anche con un’indicazione geografica che le valorizzi”. L’evento ha visto anche la partecipazione di enti e associazioni di settore come Confagricoltura e Ebat – Ente Bilaterale Agricolo Territoriale.

Questo pomodoro si è adattato al pedoclima Flegreo costituito da terreni vulcanici e sabbiosi sfiorati dalla brezza marina, tanto che la regione Campania lo colloca tra i prodotti tradizionali. Il seme, che non è un ibrido, è custodito dall’Azienda vivaistica Cumadoro del gruppo Tammaro, tramandato da generazione in generazione per effettuare la semina a fine febbraio.

La coltivazione, manuale, si avvale del supporto di canne, da qui il nome Cannellino, e spago in juta o canapa. Il raccolto procede da metà luglio a fine agosto. La distribuzione del prodotto avviene soprattutto in formazioni di degustazione di conserve, a cui il Pomodoro Cannellino Flegreo ben si adatta. La passata venduta è con pomodori interi e una piccola quantità in “pacchettelle“. La vendita al pubblico si svolge attraverso le aziende di produzione ed in alcune botteghe con prodotto di eccellenza o tramite e-commerce.

È altresì possibile assaporare il Pomodoro Cannellino Flegreo, già presente nei menù di pizzerie e ristoranti. La straordinaria versatilità in cucina si è celebrata durante l’incontro tra i filari di pomodoro, presso il Parco Archeologico di Cuma, nella parte storica bassa, dove siamo stati accolti da una diversificata proposta di piatti a base di pomodoro cannellino flegreo.

Sono intervenuti allietandoci con la loro professionalità culinaria, i seguenti punti di ristoro:

1) “Caracol” di Bacoli, con lo chef stellato Angelo Carannante, che ci ha proposto un piatto di “Fagiolini in Ponzu di Pomodoro Cannellino Flegreo“, l’ho trovato davvero dal sapore fresco e dalla buona consistenza in abbinamento al Cannellino Flegreo;

2) Gli Chef di APCI Regionale, che ci hanno deliziato con un gustoso e fumante piatti di “Sciallatielli al Pomodoro Cannellino Flegreo con burrata, basilico, taralli sbriciolati e limone“, un piatto che mi sono mangiata prima con gli occhi e poi mi sono leccata i baffi.. ;

3) “Don Salvatore“, di Monte di Procida, con un piatto originale di “Gyoza Caprese con Pomodoro Cannellino Flegreo, Gambero Rosso e Limone“, una proposta che ho apprezzato, che ha strizzato un po’ l’occhio al Giappone, ma ben riuscito;

4) “Il Caseificio Golino“, di Marcianise ( Caserta), che ci ha proposto la loro ricca e gustosissima “Treccia di mozzarella“, con cui ho “goduto” dal piacere di sbrodolarmi con il latte..;

5) ” Re Oro“‘, con una degustazione di Miele davvero eccellente, con la mia nuova scoperta del “Miele di Ailanto“;

6) “Chef Agostino Malapena” di Aversa ( Caserta), che ci ha proposto un piatto di “Polpetta al Sugo di Pomodoro Cannellino Flegreo“, che mi ha riportato a quando ero bambina per quegli istanti di gusto e calore familiare. La mia opzione è quella di utilizzare il pane cafone che è più croccante rispetto al panino morbido, ma comunque Adorato e preferito piatto;

7) “Pizza in Grammi“, con sede a Pozzuoli e Quarto, che con il loro forno ben caldo, oltre le già temperature roventi, ci hanno deliziato con ottime “Pizze Fritte ed il Pomodoro Cannellino Flegreo“, davvero un prodotto fragrante, leggero e dal gusto coinvolgente;

8) “PuntoNave” di Pozzuoli, che ci ha fatto gustare un piatto di “Tartare di Ricciola con zuppa di Gazpacho di Pomodoro Cannellino Flegreo, crumble di fresella al finocchietto, capperi e salsa Aioli“, un piatto per gli amanti del crudo che ha svelato l’equilibrio tra la croccantezza della fresella e la consistenza muscolare della ricciola con la nota di freschezza;

9) “Casa Sarchiapone” con la proposta di un piatto di “Panzanella napoletana con verdure di stagione e Pomodoro Cannellino Flegreo”;

10) “Sibylla Garden & Sunrise” di Bacoli, con piatti costituito da un panino originale che ancora non avevo scoperto, “Phlegraios, Cistecca, stracciata di melenzane al Pomodoro Cannellino Flegreo, stracciatella di Bufala campana e pesto di basilico”  – un piatto ricco ed esagerato da portare a termine, ma ne vale la pena per il gusto e l’equilibrio tra gli elementi miscelati;

11) Il mitico “Salvatore Salvo” con sede a Napoli e San Giorgio a Cremano, con la sua “Pizza Scarpariello” – che mi riporta all’infanzia con i piatti cucinati da nonna – “pomodoro caramella, Pomodoro Cannellino Flegreo, battuto di prezzemolo, e olio all’aglio, Fuma persa siciliana, pecorino gran riserva toscano“, che dire con Salvo è sempre un fantastico viaggio nel gusto e nel tempo.. ;

12) “Il Testardo Locanda Atipica” di Bacoli, che ci ha proposto un piatto di “Ombrina alla Pizzaiola di Pomodoro Cannellino Flegreo” ;

13) “Campi Flegrei Box” di Pozzuoli, per concludere con dolcezza con le loro proposte di dolci, “Mousse cioccolato bianco, Pomodoro Cannellino Flegreo e peperoncino“, davvero un dolce che mi ha rapita con il meraviglioso bilanciamento dei sapori e poi la sorpresa della nota piccante – da provare!; la seconda proposta è stata di una “Cheesecake al Pomodoro Cannellino Flegreo e sale” ;

14) Per concludere e salutare il percorso fatto, con un ultimo momento di grande dolcezza con “Paccasassi” di Bacoli, che davvero mi ha conquistata con la sua fantastica proposta “Fior di Cannellino” , gelato alla ricotta con dolce di pomodoro Cannellino Flegreo, un altro pezzettino di cuore, che certamente una volta che lo proverete si aprirà anche a voi, perché all’assaggio vi riporterà alle vacanze di bambini in spiaggia quando si mangiava il famoso “Fiordifragola” , ma questo poi me lo racconterete voi..

Posso salutare tutti, consigliandovi un meraviglioso tour cultural – gastronomico nei Campi Flegrei.

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Brunella La Salvia

Sono Brunella, nasco come Assistente Sociale Professionale, ma anche come insegnante di Scuola dell’Infanzia e Primaria. Un bel giorno, continuando ad uscire con gli amici, mangiando e bevendo in giro per locali e ristoranti, disquisendo su piatti e bicchieri, pian pianino è nata la mia passione, in primis per il nettare divino, il vino, e a seguire per il cibo, così la passione per l'abbinamento cibo- vino in tavola. Mi sono iscritta al corso AIS per Sommelier dove sto per raggiungere il Diploma. Ma facendo questo percorso, ho scoperto altri piaceri e la voglia di continuare a formarmi nel campo della Distillazione, divenendo Degustatore Whiskey Primo Livello. Visto che più bevevo e degustavo, più mi piaceva e mi appassionavo, la mia formazione prosegue nell'ambito della Mixology, con " Accademia Campari". Sono un’appassionata di Fotografia, quindi ad ogni evento che racconto, non posso mancare foto ricordo personali, un po’ come un’Agenda aggiuntiva alla mia passione per la scrittura che vive in me da sempre, che mi permette di mettere giù le mie emozioni e il mio sguardo. Sono una donna che ama sperimentare sia in cucina che nelle Degustazioni, una che non si accontenta del primo impatto, ma deve riprovare e comprendere fin in fondo, che preferisce conoscere ed incontrare le persone che gli narrano dal vivo, e non virtualmente, cosa creano con le loro mani. Adoro ascoltare le storie di chi ha tanto da raccontare. Il resto di me lo scoprirete attraverso le righe di ciò che leggete di mio.

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