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Evento Slow Wine Fair 2023

Finalmente c’è stata la Slow Wine fair.

Quest’ anno si è svolto a Bologna Fiere la seconda edizione dell’evento che riunisce 750 produttori di Vino buono, pulito e giusto proveniente da tutta Italia e 21 paesi.

C’è bisogno di una produzione alimentare e vitivinicola che garantisca un futuro buono, pulito piuttosto che svilirlo.

A Bologna Fiera si sono trovati centinaia di produttori della Slow Wine Coalition che condividono riflessioni approfondite sul vino e che hanno avviato un percorso di tutela della biodiversità, di salvaguardia della fertilità del suolo, con un forte senso di responsabilità verso il territorio e il paesaggio.

L’ impegno di Slow Food e un lavoro di sensibilizzazione, educazione, e advocacy verso i politici in unione ai produttori.

La Slow Wine Fair è dimostrazione di quanto importanti siano le fiere per il comparto agroalimentare.

Slow WineAnche per il 2023, come hanno dimostrato la presenza di espositori e visitatori. Le fiere vanno a supportare chi produce in un ottica di distretti territoriali, è soprattutto un’occasione per riflettere, mettere a punto strategie e confrontarsi con chi porta nuove regole per il settore.

La fiera diviene sempre più un luogo in cui si può ragionare in termini di sostenibilità, con l’attenzione al locale e nazionale, contemporaneamente un’apertura all’export e all’ internazionalità.

Al convegno iniziale “Il futuro del vino è buono, pulito e giusto” a cui hanno partecipato l’ assessore all’agricoltura della Regione Emilia – Romagna, Alessio Mammi, con l’assessore all’agricoltura e agroalimentare del Comune di Bologna, Daniele Ara, che ha sottolineato come la manifestazione si inserisce in un percorso che la città sta facendo sulle food policy per formare le nuove generazioni.

Slow WineA rappresentare la Slow Wine Coalition, c’era Pau Moragas Bomyat, vignaiolo del collettivo spagnolo l’ Olivera, che ha evidenziato come in un mondo incentrato spesso sull’ individualità, è importante lavorare come comunità fatta di consumatori, e Sabina Apaydin Gönenli, portavoce della comunità Slow Food Heritage Vines of Turkey e sommelier, che ha evidenziato come è necessario fare in modo che il patrimonio agroalimentare e vitivinicolo dei territori turchi e siriani vengono salvaguardati.

Oltre 3000 etichette hanno accolto in degustazione un pubblico di appassionati, buyer e professionisti. È stata organizzata la consegna del “Premio Carta Vini Terrior e Spirito Slow “.

Il 27 Febbraio ha chiuso Slow Wine Fair 2023 e raddoppia con 10 Mila ingressi, tra metà operatori professionali dall’Italia e dall’estero, alla II edizione della fiera. Gli operatori del settore hanno apprezzato l’omogeneità dei vini proposti, selezionati in base ai requisiti di qualità definito da Slow Food nel Manifesto del vino buono, pulito e giusto, grazie alla Guida Slow Wine e alla commissione d’assaggio italiana e internazionale che ha degustato le etichette non segnalate in guida. Grande partecipazione alle 9 Masterclass in programma.

Slow WineIl successo della seconda edizione di Slow Wine Fair, insieme a Marca, Sama e al mercato dei vini dei Vignaioli Indipendenti che debutterà a Novembre.

Più di 100 sono i prodotti internazionali con una bella presenza, soprattutto da Francia, Cina e Macedonia del Nord. Quattro mila le etichette del banco d’assaggio dove gli avventori hanno potuto scegliere nei 3 giorni di evento.

Tra le novità, le esposizioni dedicate alla Fiera dell’ Amaro d’Italia, promosso da Amaroteca e ANADI – Associazione Nazionale Amaro d’Italia.

Si è respirato un grande entusiasmo.

Ciò che è contato, è il vino e non la potenza economica che c’è dietro, presentandosi tutti alla pari. Secondo José Ruiz, importante distributore di vino del Nord America, afferma “che se dovesse cambiare qualcosa del mondo del vino, pensa che l’adozione di una certificazione di qualità volontaria e uniforme per tutti i produttori, come il sistema di garanzia partecipata , sarebbe il suo sogno, e la Slow Wine Fair è un concreto tentativo di realizzarlo e il numero di produttori è la conferma” .

Slow WineIl vino Bio, piace sempre di più, sia in Italia che all’Estero. Secondo un’indagine è risultato che un italiano su 2 sceglie vino biologico, apprezzando la qualità, connessa all’attenzione alla sostenibilità ambientale. Il vino Bio made in Italy, è molto apprezzato anche all’estero.

L’ Italia con 128 Mila ettari di vite coltivata con metodo biologico ha il primato per incidenza di superficie di vite coltivata a Bio sono aumentate di oltre il 109% .

Le tematiche fulcro:

√ “ Il vino e la crisi climatica” : come si affronta il cambiamento climatico a partire dalla cura del suolo? Che segnali possono cogliere i viticoltori dalle viti? Quali i passaggi fondamentali in vigna, in cantina e fino alla distribuzione per ridurre l’impatto sul clima? L’ uomo come sta reagendo?

√ ” Le denominazioni, bene comune?” La questione delle denominazioni ha il problema che il suo scopo originario è stato disatteso.

Degustazione di Champagne Lombard, organizzata da Tannico. Un’ Azienda condotta da Thierry Lombard e suo figlio, che possiedono 5,5 ettari di superficie vitata, classificati Premier Cru, collocati nella parte ovest della Montagne di Reims.

√ ” La Biodinamica di Gao“. La regione di Ningxia, nel nord ovest della Cina, nuova stella nascente nell’ambito vinicolo mondiale. Silver Heights Vineyard è l’ambasciatore di punta. Fondata nel 2007 dalla famiglia Gao e pioniere della produzione biodinamica.

Le Regioni rappresentante alla fiera era tutte quelle italiane.

Tra gli espositori, molti fanno parte della Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) nata nel 2008,conta ben 1500 soci ed è impegnata nella produzione e tutela della figura, lavoro e interessi del vignaiolo indipendente Italiano. Quest’ anno la Fivi festeggerà I primi 15 anni.

In chiusura posso solo indicarvi le Aziende che a parere mio andrebbero attenzionate, senza nulla togliere alle altre:

• 2 Vite di Pietro Moschetti ( Campania) ; • FontanaVecchia di Libero Rillo ( Campania) ; • Abbazia di Novacella ( Trentino Alto Adige) ; • Adriano Marco e Vittorio ( Piemonte) ; • Ancarani ( Emilia Romagna) ; • Annamaria Abbona ( Piemonte) ; • Antonelli ( Umbria) ; • Artico ( Lazio) ; • Barone Pizzini ( Lombardia) ; • Caiarossa ( Toscana) ; • Contucci (Montalcino) ; • Casacomerci ( Calabria) ; • Diego Conterno ( Piemonte) ; • Fabio Ferracane ( Sicilia) ; •La Querce ( Toscana) ; • L’ Avventura ( Lazio) .

Con questo si dà l’arrivederci alla terza edizione dal 25 al 27 Febbraio 2024 !

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Brunella La Salvia

Sono Brunella, nasco come Assistente Sociale Professionale, ma anche come insegnante di Scuola dell’Infanzia e Primaria. Un bel giorno, continuando ad uscire con gli amici, mangiando e bevendo in giro per locali e ristoranti, disquisendo su piatti e bicchieri, pian pianino è nata la mia passione, in primis per il nettare divino, il vino, e a seguire per il cibo, così la passione per l'abbinamento cibo- vino in tavola. Mi sono iscritta al corso AIS per Sommelier dove sto per raggiungere il Diploma. Ma facendo questo percorso, ho scoperto altri piaceri e la voglia di continuare a formarmi nel campo della Distillazione, divenendo Degustatore Whiskey Primo Livello. Visto che più bevevo e degustavo, più mi piaceva e mi appassionavo, la mia formazione prosegue nell'ambito della Mixology, con " Accademia Campari". Sono un’appassionata di Fotografia, quindi ad ogni evento che racconto, non posso mancare foto ricordo personali, un po’ come un’Agenda aggiuntiva alla mia passione per la scrittura che vive in me da sempre, che mi permette di mettere giù le mie emozioni e il mio sguardo. Sono una donna che ama sperimentare sia in cucina che nelle Degustazioni, una che non si accontenta del primo impatto, ma deve riprovare e comprendere fin in fondo, che preferisce conoscere ed incontrare le persone che gli narrano dal vivo, e non virtualmente, cosa creano con le loro mani. Adoro ascoltare le storie di chi ha tanto da raccontare. Il resto di me lo scoprirete attraverso le righe di ciò che leggete di mio.

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