Tra gli artisti che hanno partecipato alla mostra “Rescue it! idee e artisti in movimento”, è da annoverare la presenza di un esponente della Pop Art italiana: Fabio Ferrone Viola. Nato a Roma nel 1966 da una famiglia di imprenditori di moda, Fabio ha trascorso parte della sua vita tra l’Italia e gli Stati Uniti. La sua formazione artistica è influenzata dalla Pop Art americana e in particolare da Jasper Johns, Andy Warhol, Robert Rauschenberg.
Fabio tu vivi tra l’Italia e gli Stati Uniti. Quanto importante per te è stata l’influenza della Pop Art nella tua carriera artistica?
La mia passione per la Pop Art nasce da quando ero bambino e mi capitava di viaggiare negli Stati Uniti per il lavoro di mio padre. La mia volontà creativa si sforzava di trasferire le mie visioni americane nel mio vissuto italiano. Quando ho cominciato a dipingere è bastato poco per riaccendere in me gli “input” americani.
Nelle tue opere ci sono lattine di Coca Cola riciclate e pestate, è un modo per rielaborare le opere di Warhol che aveva posto la bottiglia di Coca Cola come uno dei simboli della sua arte pittorica?
Il logo Coca Cola è ricorrente negli artisti pop, non è stato solo Andy Warhol ad usarlo ma anche Robert Rauschenberg e molti altri. La celebre bevanda rappresenta un’icona agrodolce in un sistema commerciale massivo. Io ne uso gli involucri per realizzare opere ma anche per contestare il fatto che queste aziende non si occupano di raccogliere gli scarti usati.
Nella grande opera che hai esposto all’ExGarage si vede il mondo riprodotto su lattine schiacciate e colorate. Ci puoi spiegare quale significato vuoi attribuire all’opera?
Save the world (2017) è l’opera che ho realizzato in occasione del CSR (corporate social responsability) un evento annuale che si tiene all’Università Bocconi di Milano per migliorare l’apporto delle grandi aziende al nostro pianeta e alla nostra società. La mia idea è stata quella di raccontare la drammaticità dell’inquinamento.
Quali sono i tuoi progetti per il prossimo futuro?
Per il futuro sto organizzando una nuova piattaforma creativa con altri nove artisti al fine di fare nascere nuove fusioni e sinergie con diversi stili e forme d’arte.
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