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Festina lente: il regno di Augusto

Mausoleo Augusto
Esterno del Mausoleo di Augusto I sec. a.C.

Festina Lente, “Affrettati lentamente“, con questa massima il primo imperatore romano, Augusto, definisce il suo stile di vita. Abile oratore, clemente e tollerante ma al contempo spietato, Augusto è l’uomo che rende Roma il centro del potere nel mondo allora conosciuto.

Protagonista della letteratura latina, durante il suo regno dà avvio ad un fermento culturale senza precedenti che coinvolge tutte le arti maggiori e minori: architettura, scultura, raffinati monili. Riveste Roma di marmi e monumenti. La letteratura, in età augustea, raggiunge vette molto alte.

Publio Virgilio Marone
Publio Virgilio Marone

Il sovrano si avvale dell’aiuto dei letterati dell’epoca per rielaborare il mito delle origini di Roma attraverso le opere di: Virgilio, Orazio, Livio, Ovidio, Properzio. Il capolavoro di Virgilio, L’Eneide, è volto  a rivendicare l’origine divina della Gens Iulia attraverso le peripezie di Enea, figlio di Venere.

Ma chi era realmente Augusto? La sua vita è resa nota attraverso i racconti degli autori latini Svetonio, Aulio Gellio e Tacito oltre alle Res Gestae, incise in bronzo, da lui scritte e lasciate alle Vestali affinché le ponessero davanti al suo Mausoleo.

Augusto e le fonti latine

Augusto
Ricostruzione del volto di Augusto

A proposito della nascita di Augusto, lo storico latino Svetonio riporta:

“Augusto nacque sotto il consolato di Marco Tullio Cicerone e Caio Antonio, dopo il nono della calende di ottobre, poco prima dell’alba, nel quartiere del Palatino, e la strada chiamata “Teste di bue”.

Riferendosi all’aspetto fisico e al modo di vestire, sempre Svetonio ci riferisce di particolari curiosi come la svogliatezza nella cura dei capelli e della barba o la modestia nell’indossare tuniche cucite dalla moglie o dalla figlia. Scrive ancora Svetonio:

« Era di una bellezza notevole e fu ricco di fascino per ogni fase della sua vita, benché fosse indifferente ad ogni forma di attenzione personale; era tanto negligente nella cura dei capelli, che si affidava frettolosamente a diversi parrucchieri e riguardo alla barba ora se la faceva tagliare, ora se la faceva radere e contemporaneamente o leggeva qualcosa o anche scriveva. »

Tacito, pur citando Augusto nei suoi Annales, non mostra né antipatia né simpatia per l’imperatore, si limita a riportare i fatti in maniera storica e lucida. Scrive a proposito di Augusto:« In principio i re governarono la città di Roma; poi Lucio Bruto istituì il regime di libertà e il consolato. La dittatura era una carica temporanea; la potestà dei decemviri non durava più di un biennio, ne a lungo fu in vigore il potere consolare dei tribuni militari. Né Cinna né Silla ebbero il potere a lungo; e la potenza di Pompeo e Crasso fu presto nelle mani di Cesare. Allo stesso modo, le armi di Lepido e Antonio furono presto di Augusto, che con il nome di principe prese il potere sulle istituzioni stanche delle guerre civili. »

Nascita e giovinezza

Augusto
Segno lunare di Augusto il Capricorno

Il 23 Settembre nel 63 a.C. in una casa situata sul Palatino, nasce Gaio Giulio Ottaviano figlio di Gaio Ottavio e di Azia, minore nipote di Cesare, una famiglia nobile decaduta. Nato sotto il segno della Bilancia ma con la luna in Capricorno, il futuro Augusto adotterà questo stemma nelle sue monete.

Rimasto orfano di padre a quattro anni, fu preso in custodia dalla nonna Giulia e dallo zio Giulio Cesare. Studiò ad Apollonia presso Apollodoro di Pergamo con i compagni Gaio Cilnio Mecenate e Marco Vipsanio Agrippa che resteranno suoi amici e consiglieri tutta la vita.

Nel 45 a.C. accompagna lo zio nella battaglia di Munda in Spagna e si distingue per le sue abilità militari e per il coraggio dimostrato. Di carattere amabile e dotato di ottime capacità oratorie, il giovane Ottaviano guadagna la stima degli eserciti romani. Nel 44 a.C. Cesare lo adotta e lo nomina erede. L’anno successivo è nominato maestro equites una categoria che Cesare era solito nominare con un anno di anticipo.

Alla morte dello zio, il giovane Ottaviano ha solo 19 anni ma con forza costituisce un esercito per riportare la pace a Roma, dilaniata dalle guerre civili. Nel 31 a.C. dopo la battaglia di Azio, sia il Senato che i Romani sentono un bisogno di pace e stabilità che può garantire solo un unico sovrano.

Il nuovo imperatore attribuisce grande importanza ai valori morali e ai matrimoni, seppure lui stesso si fosse unito in matrimonio per ben tre volte. I primi due per ragioni politiche, il terzo per amore con Livia Drusilla che resterà con lui fino alla morte. Augusto non esita ad esiliare la figlia Giulia per la sua condotta morale, ritenuta indegna per la figlia di un imperatore. L’imperatore  dispone leggi che favoriscano i matrimoni tra le stesse classi sociali, la condotta irreprensibile dei coniugi e la procreazione di figli. Vieta matrimoni di aristocratici con plebei o liberti.

Augusto e le fasi del potere

Dopo le vittorie su Pompeo, Lepido e Marco Antonio, Ottaviano, che assume anche il nome di Cesare, si avvia a prendere il potere politico di Roma. Con grande abilità riesce a mantenere vive le istituzioni repubblicane, rispettando il Senato, al quale rende il potere nel 27 a.C. In contraccambio Ottaviano ottiene la carica di Console con il diritto di Veto, in tutte le Province dell’Impero, ed il titolo di Augusto.

Augusto
Augusto come Pontifex Maximus

L’abile politica di Augusto e l’apparente concessione del potere al Senato, lo portano in breve tempo a divenire Principe e ad ottenere le cariche di: tribunicia potestas, capo dell’esercito, Console a vita, Censore, legislatore, Pontifex Maximus ed infine Pater Patriae. Nel 27 a.C. Augusto è di fatto l’Imperatore di Roma.

Augusto e l’arte a Roma

Durante il suo lungo regno, Augusto esalta la religione delle origini ricreando culti e ordini sacerdotali della Roma monarchica. Attribuisce grande valore alle Vestali, restaurando le loro abitazioni all’interno del Foro Romano. Fa costruire il Tempio di Marte Ultore, all’interno del suo proprio Foro, per la vendetta ottenuta sugli assassini di Cesare.

Fa costruire la sua casa Imperiale sul Palatino in onore alle sue origini e stesso luogo in cui il leggendario Re Romolo aveva installato le abitazioni della prima Roma. Porta a termine la costruzione del Teatro dedicato al giovane nipote Marcello, morto a soli vent’anni. In onore di Cesare fa costruire un omonimo Foro in cui spicca il tempio di Venere ritenuta genitrice della famiglia Julia da cui lui stesso discende.

Augusto a Campo Marzio

In memoria di questo suo ritorno alle origini e al contempo del potere ottenuto, è il monumento dell’Ara Pacis. L’opera ha il duplice scopo di esaltare il potere imperiale e di essere il manifesto della gloria del primo Imperatore. Potremmo definirla un’opera di propaganda.

Ara Pacis
Ara Pacis

Costruita nel 9 a.C. in zona Campo Marzio, l’Ara Pacis esalta Augusto che officia agli dei come sommo sacerdote e li ringrazia per il periodo di pace ottenuta. Le lastre che compongono il monumento furono ritrovate casualmente negli scavi del 1938, durante il fascismo. Ricostruita a modo, si trovava probabilmente in un luogo diverso da quello attuale.

Rimontato sul Lungotevere e custodito all’interno della contemporanea e criticata opera di Meier, che ha sostituito la precedente di Morpurgo, l’edificio era preceduto da una scalinata e da un obelisco che ne illuminava l’interno in occasione del compleanno di Augusto. L’obelisco detto “Gnomone” si trova oggi davanti al Palazzo di Montecitorio.

Seppure Augusto visse sul Palatino, possiamo dire che è stata la zona di Campo Marzio, l’attuale Lungotevere Flaminio, la zona in cui egli ha voluto onorare la sua memoria. L’edificio, oggi restaurato grazie alla Fondazione Tim, si può visitare in tutta la sua maestosità anche se privo dell’originale splendore.

Il Mausoleo di Augusto

Mausoleo Augusto
Il Mausoleo di Augusto nel I sec.

Augusto pensa di lasciare un monumento ai posteri già dal 28 a.C. La sua ispirazione è il modello orientale del Mausoleo a pianta circolare. Il diametro misura 87 metri ed è composto da un corpo cilindrico, al centro del quale si apriva verso sud una porta preceduta da una breve scalinata.

La cella sepolcrale che ospitava le urne con le ceneri dei parenti di Augusto era, probabilmente, all’interno. L’urna dell’Imperatore si trovava, forse, nel cilindro centrale, in corrispondenza della statua posta sulla sommità.

In prossimità dell’ingresso erano collocate le tavole bronzee con incise le Res Gestae, il racconto delle imprese politiche di Augusto redatto da lui stesso e affidato alle Vestali per essere posto all’ingresso del monumento funebre. Il cilindro, in passato, raggiungeva i 40 metri di altezza, la statua bronzea di Augusto era posta sulla sua sommità, per essere visibile da lontano.

Il Mausoleo, usato come tomba per più di un secolo, fu poi abbandonato dagli imperatori successivi che costruiranno altri sepolcri. Nel Medioevo la famiglia Colonna fortifica il Mausoleo trasformandolo in castello. Segue poi un periodo di declino e saccheggio dei marmi e degli oggetti preziosi.

Nel corso dei secoli il Mausoleo ospita rispettivamente: un giardino pensile, un anfiteatro per spettacoli di corride e fuochi artificiali, quindi un teatro di posa e all’inizio del 900, con il nome di Auditorium Augusteo, una delle sale da musica più famose d’Europa. In epoca fascista si tenta il restauro del monumento distruggendo l’Auditorium e le costruzioni addossate all’edificio.

La guerra interrompe l’opera e da allora la tomba di Augusto è nuovamente abbandonata. Risalgono al 2007 gli scavi archeologici del sepolcro e della piazza circostante. Dal 2016 il Mausoleo è oggetto di un restauro conservativo che gli restituirà un posto di primo piano tra le ricchezze archeologiche di Roma e del mondo.

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Barbara Panariello

Barbara Panariello

Romana, laureata in lettere presso l'Università La Sapienza con 108/110. Guida turistica di Roma abilitata. Food&Wine blogger. Grande passione per il giornalismo, lo sport, l'informatica, la scrittura.

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