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Filosofia all’Isola Tiberina

Isola Tiberina Filosofia
Isola Tiberina

Camminare e fare filosofia

Camminare e meditare è uno dei tanti modi di praticare la filosofia, fin dai tempi antichi (da quando la filosofia ha mosso “i primi passi” per l’appunto) i filosofi e i grandi intellettuali camminavano mentre riflettevano.
Socrate filosofava interrogando i passanti nell’agorà di Atene, gli stoici hanno fondato la loro scuola sotto un portico dipinto per continuare a camminare anche mentre pioveva. Il loro movimento infatti prende il nome proprio dalla parola greca che significa portico dipinto (stoà poikile).
Per gli antichi corpo e mente erano strettamente collegati e l’uno avanzava insieme all’altra in maniera inscindibile.

In realtà dunque, paradossalmente, sembrerebbe che la stranezza sia stata quella di iniziare a pensare e filosofare fermi e al chiuso.
Come siamo arrivati a questo, è una storia lunga e complessa che passa per una sempre maggiore centralità del libro scritto, e del sapere tramandato da grandi autori percepiti sempre più come irraggiungibili modelli. Ma questa in fondo è un altra storia.

Una filosofia pratica

Camminare, agire e pensare rientrano in un nuovo modo di fare filosofia che vuole riscoprire il modo di praticare il pensiero e lo studio così come facevano antichi.
Hadot , in Esercizi spirituali e filosofia antica, ci pone in evidenza come le correnti più antiche di questa disciplina non erano affatto volte alla mera ricerca di una verità certa e inoppugnabile, bensì il concetto di verità era indissolubilmente legato alla capacità pratica di stare al mondo e saper affrontare le difficoltà della vita.
Il concetto di saggezza (sophrosyne) di Aristotele è allo stesso modo legato alle abilità pratiche del sapiente.
“Chi sa” sa anche prima di tutto ben agire nel mondo. Dunque l’azione è il focus a cui il sapere deve tendere.
La passeggiata filosofica dunque è un particolare modo di praticare la filosofia. Un momento in cui questa “scienza” viene usata per interrogare le questioni vive dell’esistenza.

filosofia pratica

Attraverso la nostra passeggiata interrogheremo la filosofia la quale viene chiamata a rispondere di questioni soggettive o intersoggettive senza dare mai una risposta definitiva, cominciando un cammino che è destinato a non concludersi.
Questa modalità di agire la filosofia “rinasce” negli anni Ottanta del Novecento, in buona parte grazie al pensiero e alle opere di Gerd Achenbach e di Marc Sautet i quali generano -sebbene con due metodi diversissimi- un modo nuovo di ragionare sull’immenso lascito degli autori antichi e moderni sui temi dell’esistere e dello stare al mondo.

Non servirà conoscere nulla della filosofia, anzi meglio se non si sa nulla (e come Socrate “si sa di non sapere”) forse solo così riusciremo a farci guidare dalle suggestioni e dalle intuizioni che verranno dalla lettura degli autori e dal loro risuonare nella natura che ci circonda.
L’importante è lasciarsi guidare dalla meraviglia che ha guidato i primi filosofi, e dalla volontà di conoscere sé stessi attraverso i temi della filosofia e le sensazioni che i luoghi possono evocare dentro ciascuno di noi.

Cosa può dirmi la riflessione sulla “volontà di vivere” di Schopenhauer? Quanto sono lontano da questa visione o quanto mi rispecchio in essa?

Se con un po’ di “buona volontà” (concedetemi il gioco di parole) volessimo confrontarci in un dialogo filosofico aperto e costruttivo potremmo scoprire nuovi punti di vista sul mondo e sul nostro quotidiano modo di rapportarci ad esso, lasciando che così emergano aspetti sconosciuti di noi stessi.

Isola Tiberina Filosofia
Isola Tiberina

L’Isola Tiberina come prima tappa

Perché l’isola Tiberina per una passeggiata filosofica?
Direi che la soluzione migliore e rispondere con le parole di Ungaretti:

Perché l’isola? Perché è il punto dove io mi isolo, dove sono solo: è un punto separato dal resto del mondo, non perché lo sia in realtà, ma perché nel mio stato d’animo posso separarmene.
(Giuseppe Ungaretti, postilla a L’Isola, 1925)

L’Isola è un luogo “intermedio” che pone distanza ma allo stesso modo ci fa restare immersi nelle questioni della vita quotidiana.

L’isola Tiberina infatti è allo stesso tempo immersa nel centro di Roma e distaccata dalla città.
Un punto magico nel quale sono ancora presenti i resti di una cultura ancestrale.
Dove riecheggiano (segnati lungo le sue pareti) i miti di una antichissima fondazione.
Ci narra infatti Ovidio:

Entrata la nave nella città di Roma che è capo del mondo il serpente si drizza e, attorcigliato in cima all’albero, muove intorno il collo per cercarsi il luogo più adatto.
C’è un punto dove il corso del fiume si biforca in due rami: Isola è chiamato; la terra è in mezzo e il Tevere vi protende tutt’intorno due braccia uguali. Qui il serpente figlio di Febo sbarca dalla nave dei Romani e riassunto l’aspetto divino, pone fine ai lutti, risanando con la sua presenza l’Urbe.
(Ovidio, Metamorfosi, Libro XV, 736-745)

Il mito ci narra la nascita dell’Isola Tiberina a seguito della scelta del dio Esculapio che incarnatosi in un serpente sceglie proprio quest’ansa del fiume, dove le acque rallentano e si separano per lasciare spazio ad una piccola striscia di terraferma, per far erigere il suo tempio.

Qui sorgerà dunque un tempio “pagano” del quale sono rintracciabili ancora alcuni resti, qui dunque la magia e la forza della natura si miscelano inestricabilmente alla storia della civiltà romana.
Un luogo di una tale potenza espressiva è un luogo dove è possibile entrare in sintonia con le acque, con i rumori ovattati della città e con le rovine antiche di un tempo che è stato.
Nella passeggiata filosofica potrete esplorare l’arte, la storia, la cultura ed il vostro modo di rapportarvi ad esse, mettendovi in gioco e prendendo la parola avrete un’opportunità unica di conoscere meglio voi stessi, proprio come raccomandava Socrate leggendo l’iscrizione sul tempio di Apollo:

γνῶθι σαυτόν – conosci te stesso

Per informazioni sulla visita guidata vai al sito di Yes Art Italy

Leggi anche Hermann Nitsch- L’Arte Totale come rito di purificazione

Livia Panarini

Livia Panarini

Livia Panarini è consulente filosofico iscritta all'elenco dei professionisti di Daimon per il quale ha anche partecipato come membro del direttivo.
Ha collaborato con l'università Roma Tre come come consulente filosofico nell'ambito dei PCTO, 
da più di dieci insegna Filosofia e Storia nei licei ed è un'appassionata di dibattiti e dialoghi filosofici.

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