Architetto, docente e artista, Gian Luca Gentili nasce e lavora a Roma.
Laureato in Architettura presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, ha collaborato con la Facoltà di Architettura per tre anni. Nel 1997 è diventato professore all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e dal 1998 svolge la libera professione di architetto.
Dal 2011 è professore di Design presso la R.U.F.A., l’Università di Belle Arti di Roma, e porta avanti anche il suo lavoro di artista.
Gian Luca Gentili è nato con le matite in mano, ma è dal 2012 che comincia il suo percorso espositivo, tra collettive e mostre personali, arrivando a Londra e iniziando una collaborazione con Le Dame Art Gallery.
L’artista disegna fin da quando era bambino, col tempo scopre le caricature, scegliendo dei personaggi casuali e lavorando sui loro volti ed espressioni: come risultato nascono opere di fumetti. Una volta iscritto al liceo artistico, Gian Luca Gentili ha cominciato a studiare le tecniche, il corpo e le dimensioni e a conoscere la pittura e la scultura antica. All’Università ha appreso la grafica e i prospetti, studiando la storia dell’architettura, che lo ha portato a scegliere il lavoro di architetto, pur sempre legato al tema della matita.
Stanco di una progettazione prestabilita, di linee e griglie, ha iniziato a dipingere in totale libertà: le matite sono state sostituite dai colori, i quali ora invadono lo spazio.
Spesso l’artista nelle sue opere ha provato a scegliere un tema, ma nel frattempo ha cambiato idea, la mancanza voluta di progettare un quadro avviene in maniera immediata e spontanea. Usa molto i colori primari, non segue una corrente artistica specifica, le sue opere sono frutto di viaggi ed esperienze di vita.
Principali mostre:
Guerreros y diablos, Roma | 2013
Steam work, Roma | 2014
Steam works Animal Farm, Roma | 2015
Generation Gap, Londra | 2016
Artrooms, Londra | 2016
Generation Gap, Roma | 2017
Euphoria | GIAN LUCA GENTILI
18 – 19 maggio 2022 | AVANGARDYSTA – BUNKER CREATIVO | Via Ruffini, 4 – Roma
Mercoledì 18 maggio AVANGARDYSTA il nuovo Bunker creativo di Roma inaugura alle ore 18 Euphoria, una mostra personale dell’artista romano Gian Luca Gentili, a cura di Marta Banci.
Lo spazio si trasforma in un percorso creativo con dodici opere, che rappresentano una nuova fase dell’artista.
Euphoria nasce negli ultimi anni, durante un periodo di chiusure e incertezze, nel quale l’artista sente il bisogno di rappresentare un momento di tristezza e grigiore che, allo stesso tempo, è in contrapposizione alle grandi macchie di colore giallo, rosso e blu che usa sulla tela.
Opere di grandi dimensioni, personaggi inventati, figure sempre meno chiare e irreali: la tela non è più uno spazio dove progettare ma diventa un campo di battaglia dove lascia agire il suo inconscio, un’emotività incontrollata e senza regole.
L’artista ha guardato dentro di sé il modo di affrontare la vita, il suo essere interiore e lo ha rappresentato.
È difficile inserirlo in una corrente artistica, di sicuro Gian Luca Gentili è influenzato dalla cultura spagnola e dall’amore per Picasso, l’uso continuo delle corna rimanda ai tori e alla sua amata Spagna. Il rosso e il nero sono sempre alla base delle sue opere, le figure molto grandi in primo piano sono inserite in città o piccoli luoghi abitati, come vediamo nelle opere Kaos (2019) e Rave (2019), che assumono una qualità narrativa.
I colori primari dialogano tra loro, molteplici simboli oltre le grandi corna, figure primitive, tele ricoperte di innumerevoli fiori come in Dark Flower (2019), rose, teschi e figure di donne punk, fenomeno che ha sempre affascinato l’artista (Hugo&Punk girl, 2019).
Gian Luca Gentili segue una linea decisamente informale: caos, gestualità, esperienza fisica e psichica dell’artista sono elementi che pervadono il suo lavoro. Nell’opera Il Jolly (2016) notiamo per la prima volta una figura misteriosa con tre rose ribaltate che verrà più tardi riproposta in altre opere. Tutti questi lavori non nascono da un progetto a priori ma da un processo d’improvvisazione psichica il cui risultato si vedrà solo a posteriori.
L’artista si oppone da sempre alla pittura statica e realista, si ribella alla forma e prevarica l’istinto, e l’importanza del gesto crea grandi risultati.