Lo stile intimo e l’impegno a lungo termine in progetti sociali lo hanno reso uno dei primi fotografi contemporanei al mondo.
Gideon Mendel nasce a Johannesburg nel 1959, studia psicologia e storia dell’Africa all’università di Cape Town e comincia a fotografare negli anni ’80 durante l’ultimo periodo dell’apartheid. Fare da testimone alla reazione violenta contro le proteste pacifiche nel Sud Africa lo ha reso un “fotografo di lotta” dando il via ad una carriera lunga quarant’anni durante i quali si è concentrato a documentare le crisi globali della sua generazione.
The Ward – Gideon Mendel
All’inizio degli anni ’90 Gideon arriva a Londra, dove la sua attenzione per le questioni sociali lo spinge ad occuparsi dell’impatto che l’HIV/AIDS stava avendo all’epoca. Nonostante i reparti ospedalieri addetti al trattamento AIDS non fossero bendisposti nei confronti dei fotografi, nel 1993 Mendel riuscì a trascorrere alcune settimane nel reparto di Charles Bell dell’ospedale Middlesex di Londra istituito dalla principessa Diana nel 1987, vedendo in primis le conseguenze che il virus aveva sui pazienti.
Lo stigma e i preconcetti che circondavano il virus all’epoca erano molto forti. Secondo l’opinione comune chi moriva di AIDS era eroinomane o gay, i malati erano untori, i fotografi catturavano immagini solamente dietro un vetro, non azzardando ad avvicinarsi per timore di contrarre il virus. Gideon voleva rompere con il solito immaginario che vedeva i malati di AIDS come “scheletri morenti e deperiti” e mostrare invece un mondo fatto di amore e cura.
L’attenzione proveniente dal personale dell’ospedale non era da meno, le infermiere instauravano dei legami solidi con i pazienti, alcuni dei quali peggiorarono prima di avere accesso a nuovi trattamenti. Gli uomini sui quali Gideon si è concentrato per la realizzazione della serie, ci conducono in una bolla di coraggio e paura attraverso fotografie in bianco e nero, nelle quali sono stati ritratti accanto ai loro cari e alle famiglie. Tutti loro si sono spenti poco tempo dopo questi scatti.
Through Positive Eyes – Gideon Mendel
Mendel non ha lasciato la questione AIDS agli anni ’90, l’ha piuttosto trasformata in un progetto di storytelling collaborativo che vede la partecipazione di 140 persone in diverse città che affrontano le sfide dell’HIV o AIDS. Il progetto nasce inizialmente in collaborazione con l’iniziativa MAKE ART/STOP AIDS, documentando come la situazione epidemica muti continuamente, tra chi ha accessibilità ai trattamenti e chi no, a chi ancora convive con il peso dello stigma. Alcuni dei partecipanti hanno preso in mano una fotocamera per la prima volta e raccontano la loro storia attraverso foto o parole, venendo identificati solamente attraverso il nome di battesimo, per empatia e per proteggere coloro che vivono in città in cui il peso dello stigma è pericoloso, se non mortale.
Le lotte affrontate da Gideon Mendel non terminano con l’AIDS, visitando il suo sito si può scorrere tra vari progetti intrapresi dal fotografo durante gli anni, tra i quali Drowning World, una serie iniziata nel 2007 che rappresenta diverse comunità, dalle più ricche alle più povere, che vivono in terre inondate, vittime di cataclismi. Lo scopo è fare luce sulla condizione umana di chi vive questi eventi catastrofici, che surclassano ogni barriera sociale ed economica.
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