Nikolaj Vasil’evič Gogol’ giunge a Roma nel marzo del 1837 attratto dal fascino della città Eterna e dal clima mite delle città del sud Europa, così diverse dal gelo di San Pietroburgo e dal vento sferzante dell’Europa centrale. Lo scrittore prende alloggio dapprima presso un appartamento a via S. Isidoro e, in secondo tempo, a via Felice 126 attuale via Sistina, dove una lastra, in Russo e in Italiano, celebra il suo soggiorno romano.
Chi era Nikolaj Vasil’evič Gogol’?
Nikolaj appartiene alla schiera di autori della grande letteratura russa dell’Ottocento ma nacque, nel marzo del 1821, nel distretto di Poltava, attuale Ucraina. Si trasferì a San Pietroburgo e compì viaggi in tutta Europa, fermandosi per un lungo periodo a Roma città che amò molto per la storia ed il clima. A Roma Nikolaj, conosciuto dai Romani come “Er sor Nicola”, oltre a studiare la lingua italiana, scrisse e revisionò i suoi capolavori. Uno scrittore russo che nasce nell’attuale Ucraina, che scrive racconti ucraini e russi e che vive a Roma per nove anni. Uno scrittore, oggi, più attuale che mai!
I luoghi di Gogol’
Nel XIX secolo Roma fu un crocevia di giovani intellettuali russi in cerca d’ispirazione letteraria, musicale e artistica. Una comunità vivace che vide Palazzo Poli, presso la principessa Volkonskaya, un punto di riferimento. Durante uno di questi incontri a Palazzo Poli Gogol’ ebbe modo di leggere per la prima volta il “Revisore“, una delle sue opere teatrali più importanti.
Luogo di riunione degli artisti russi era la zona di Piazza di Spagna, in particolar modo il Caffè Greco di Via Condotti. Lo storico locale fece da sfondo ai più grandi artisti internazionali che, dai tempi del Gran Tour, si incontravano in questo luogo. Goethe, Byron, Stendhal, Shelley, Hans Christian Anderson, Mickiewicz, Rossini per citare qualche illustre frequentatore del locale.
Gogol’, come molti intellettuali internazionali e connazionali, si recò spesso nel celebre caffè. Oggi proprio in quest’ultimo possiamo ammirare, conservata sotto un vetro, una lettera di Gogol’ al suo amico Pletnev datata 17 marzo 1842 in cui l’autore scrisse:
“Della Russia io posso scrivere solo a Roma, solo qui essa mi appare in tutta la sua grandezza”.
Gogol’ scoprì di sentirsi russo stando a Roma.
Riguardo i luoghi preferiti dall’autore si ricordano le passeggiate al parco del Pincio da poco ricostruito, Piazza di Spagna dove i giovani intellettuali russi erano soliti ritrovarsi presso l’osteria “Lepre” oggi non più esistente ed il Pantheon dove Gogol’ era solito cenare.
La produzione letteraria a Roma
La Città Eterna ispirò Gogol’ nel portare a compimento le sue maggiori opere. Il clima caldo, il sole, la calma della città ed il ricordo di vestigia di un passato glorioso ricoperte di erba e vegetazione furono gli elementi che stimolarono la sua produzione letteraria. Nikolaj a Roma scrisse il primo volume delle “Anime morte” e “Il cappotto“, inoltre rielaborò i suoi capolavori : “Taras Bulba” e “Ritratto” e scrisse la versione definitiva delle commedie “Matrimonio” e il già citato “Revisore“.
In tempi recenti, nel 2002, la città ha voluto rendere omaggio allo scrittore facendo erigere a Villa Borghese un’opera dello scultore russo Zurab Tsereteli dedicata a Gogol’, un degno omaggio per un grande scrittore che ha dedicato alla città Eterna un racconto in cui tributa il suo grande amore per l’Urbe.
Leggi anche Marc Chagall, tra sogno e magia