Nella splendida e fastosa cornice di Villa Borghese, un tempo amena località di gusto e sollazzo del Cardinale Scipione, si trova un piccolo Museo. Di cosa si tratta? È un edificio che sorge immerso nel verde della Villa, poco noto ai Romani ed ai ciclisti distratti che spesso vi sfrecciano dinanzi.
Il Museo Canonica
All’esterno il Museo si presenta come una struttura dall’aspetto turrito che incute quasi timore, una sorta di fortezza austera, insolita per il contesto della fastosa Villa romana. L’edificio era indicato, nei documenti del Seicento, come “Gallinaro” perché destinato all’allevamento di struzzi, pavoni e anatre per le battute di caccia della famiglia Borghese. Nel Settecento, l’architetto Antonio Asprucci diede all’edificio l’aspetto di una fortezza. Quando Roma divenne capitale del Regno d’Italia l’edificio ospitò uffici amministrativi fino al 1919, quando un incendio lo distrusse.
Pietro Canonica
Il raffinato scultore piemontese, Pietro Canonica nato a Moncalieri nel 1826, ottenne l’edificio dal Comune di Roma. Egli lo restaurò integralmente, creando un esempio unico di casa, atelier e Museo. Trasformò le stalle ad uso espositivo ed il piano superiore a propria abitazione. Alla morte dello scultore, avvenuta nel 1959, la raccolta delle sue opere costituì il primo nucleo del Museo dedicato all’artista. La moglie, scomparsa nel 1987, donò al Comune di Roma gli arredi di pregio dell’appartamento abitato dalla coppia.
La Collezione
Lo spazio espositivo è costituito da sette sale che ospitano le sculture di Canonica, molte delle quali sono dedicate a Dante Alighieri. Sono inoltre visibili marmi, bronzi, modelli originali e bozzetti con soggetti mitologici e religiosi. Dalle collezioni si passa poi all’atelier dell’artista. Al primo piano è possibile visitare l’abitazione privata dove sono visibili oggetti d’arte, arazzi fiamminghi e perfino una armatura da samurai risalente al secolo XVII. Notevole è anche la collezione di dipinti di proprietà dello scultore.
Il Museo Canonica rappresenta la perfetta fusione tra spazio espositivo, atelier e abitazione. È uno dei pochi esempi, in Europa, di struttura integrata tra modello museografico e casa d’artista.