Jamie Hawkesworth con più di 1.000 fotografie ci racconta di persone e paesaggi mozzafiato nel Regno Unito.
Jamie Hawkesworth nasce nel 1987 a Suffolk, Inghilterra, e negli ultimi anni si è fatto conoscere maggiormente nel campo della moda contribuendo a diverse campagne ed editorials quali British Vogue o New York Times Magazine, per citarne alcuni. Nel 2021 la casa indipendente MACK pubblica “The British Isles” un lavoro meno commerciale rispetto quanto citato all’inizio.
L’empatia e l’attenzione verso le persone e l’architettura della sua amata Inghilterra hanno da sempre contraddistinto questo artista, già dai tempi di “Preston Bus Station”, quando documentò la stazione degli autobus della piccola città dell’alta Inghilterra risiedendovi un mese esatto.
The British Isles è una raccolta di 13 anni di vita nel Regno Unito esaminati attraverso le lenti di Hawkesworth, che con il suo occhio attento ha sondato le persone e i territori che costituiscono il tessuto della sua terra natia: studenti e preti, botteghe ed edifici in costruzione, case e lavoratori.
Nel volume di Preston Bus Station James si diceva essere diventato sensibile alla luce, capendone davvero l’effetto. La pazienza di rimanere in un luogo di passaggio come la stazione permette di fare attenzione al dettaglio, in tutto quel movimento la luce era una lente di ingrandimento attraverso la quale studiare e capire la vita.
The British Isles può essere considerato un passaggio successivo che ci fa uscire dagli spazi chiusi di una stazione per lasciarci abbandonati alla vastità dell’intero Regno Unito, e la purezza della terra è ciò che rimane, tra etnie e gruppi sociali diversi inseriti nelle coste e nelle campagne inglesi.
La raccolta non si focalizza sulla situazione politica contemporanea dell’Inghilterra, al contrario lascia trasparire una convivenza tra realtà multiculturali e fazioni politiche diverse. Nonostante la vera realtà sia ostica e chiusa tra austerità e conflitti, nelle isole di Jamie Hawkesworth troviamo la curiosità, un paese in cui individui e paesaggi condividono lo stesso spazio in modo libero e dignitoso.
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