L’arrivo della primavera coincide con una delle feste più importanti del mondo cristiano e non solo: la Pasqua. Le religioni monoteiste, Cristianesimo ed Ebraismo, celebrano questo passaggio dalla morte alla vita, dalla schiavitù alla libertà. Le feste religiose coincidono con la primavera, stagione in cui la natura rinasce, colora i prati con fiori profumati e si raccolgono i prodotti della terra. Simbolo della rinascita è l’uovo.
La rinascita della natura, la fioritura ed i raccolti dei campi sono celebrati anche a tavola, la quale si imbandisce di prelibatezze e leccornie locali a seconda delle regioni. Tra le prelibatezze culinarie, un ruolo primario è svolto dalle uova, bollite o sode a colazione o pranzo e di cioccolato per la gioia dei più piccoli.
Perché l’uovo? Come nasce la tradizione di scambiarsi le uova che, consolidatasi nei secoli sin dal Medioevo, giunge fino a noi? Quando e da chi viene introdotto l’uovo di cioccolato?
La scelta di regalare un proprio uovo si perde nella notte dei tempi. Questo semplice e comune alimento ha ricoperto un grande valore simbolico legato alla vita ed alla rinascita. In alcune culture antiche la forma dell’uovo rappresenta l’unione della Terra col Cielo. L’usanza di regalare uova nella cultura delle popolazioni pagane, era un modo per augurare fertilità, prosperità e rinascita.
L’avvento del Cristianesimo vede nell’uovo una forte carica simbolica legata alla morte e alla Resurrezione di Gesù Cristo. Nel corso del Medioevo, in Germania, tra i ceti contadini e popolari nasce l’abitudine di scambiarsi uova bollite avvolte in foglie e fiori che ne decorano la superficie. Tra i nobili la tradizione dello scambio delle uova avviene con preziosi monili in oro, argento e platino a forma di uova.
Presso la corte degli Zar si soleva regalare uova di grande valore, veri e propri gioielli. Nel XIX secolo i monili erano realizzati dal noto orafo Peter Carle Fabergé, come il famoso uovo speciale commissionato nel 1883 dal sovrano Alessandro III per la Zarina Maria Fyodorovna. Il gioiello era un uovo di platino in smalto bianco che rivestiva un altro uovo d’oro contenente altri due doni: una riproduzione della corona imperiale e un pulcino d’oro.
La nascita dell’uovo di cioccolato
Come si arriva allora alle uova di cioccolato che tutti noi conosciamo? La storia racconta che il primo a far realizzare un uovo di cioccolato sia stato Luigi XIV nel 1700, commissionandolo al suo cioccolatiere personale David Chaillou. Il re desiderava qualcosa di innovativo in sostituzione delle “solite” uova d’oro da regalare ai nobili.
Per quanto riguarda la sorpresa nascosta nell’uovo che tanto ci fa tornare bambini? La discussione è ancora aperta. Se guardiamo all’invenzione di Fabergé alla corte degli zar la risposta è già evidente nella sorpresa dell’uovo della zarina Maria. Tuttavia, se volgiamo lo sguardo al nostro Paese, l’abitudine di aggiungere una sorpresa all’interno di un uovo di cioccolato decorato è merito dei pasticceri torinesi del XVIII secolo. In tal caso i nostri pasticceri avrebbero battuto Fabergé con un secolo d’anticipo…
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