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Arte

La Roma di Michelangelo

Tomba di Giulio II
Michelangelo, Tomba di Giulio II - Basilica di San Pietro in Vincoli, Roma

Una pagina dedicata al Nume “dell’estasi e del tormento” è una pagina di storia dell’arte della controversa stagione artistica del primo Cinquecento tra Firenze e Roma: dopo essere cresciuto respirando la filosofia neoplatonica nell’accademia di Lorenzo il Magnifico ed avere immortalato nel marmo il campione delle virtù repubblicane fiorentine (quel David che rinnova la tradizione dei maestri fiorentini Donatello e Verrocchio), l’inizio del nuovo secolo vede Michelangelo imprescindibile protagonista della Renovatio Urbis Romae per un papa guerriero come Giulio II, già volitivo committente di Bramante architetto e presto anche di Raffaello pittore.

Il Vaticano sarà teatro di una feroce e scoperta rivalità tra questi geniali artisti, cosicché il Buonarroti passerà dal terribile Mosè per la tomba del papa Della Rovere (capolavoro scultoreo che avrebbe dovuto troneggiare al centro della basilica di San Pietro ma, dopo lunghe e logoranti vicissitudini, finirà incompiuto nel transetto della chiesa di San Pietro in Vincoli guadagnandosi, da parte del suo stesso autore, l’appellativo di “tragedia della sepoltura”) allo stile grandioso della pittura, coi nudi affrescati nell’arco di trent’anni in Cappella Sistina e i martìri dei principes apostolorum che già riflettono le inquietudini della controriforma in Cappella Paolina.

E mentre il tema giovanile della Pietà sviluppa negli anni l’irrequieta ricerca formale che lo porterà al drammatico “non finito” delle versioni tarde, le competenze di Michelangelo arriveranno in età avanzata a renderlo artefice dell’evoluzione urbanistica operata nella nuova città dei papi: prende forma Palazzo Farnese per la famiglia del papa Paolo III, una delle meraviglie dell’architettura rinascimentale.

Michelangelo Palazzo Farnese
Palazzo Farnese – Michelangelo e Antonio da Sangallo il Giovane, Roma

Si lascia alle spalle la scenografia dei fori come segno del lontano passato pagano, spostando il baricentro di piazza del Campidoglio verso il Cupolone, autentico testamento artistico e spirituale del quasi novantenne infaticabile genio toscano.

Piazza del Campidoglio
Michelangelo urbanista, Piazza del Campidoglio
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Valeria Marino

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