Nel corso dell’anno il Sole passa per i quattro punti cardinali (equinozio di primavera, solstizio d’estate, equinozio d’autunno, solstizio d’inverno).
Nel corso di questi quattro periodi avvengono nella natura grandi trasformazioni, circolano potenti energie che influenzano la terra e tutti gli esseri che la popolano.
Dicembre quindi è il mese più magico dell’anno; è caratterizzato dall’inverno e dalla fase del Sole più lontana dalla Terra, include il Solstizio invernale e il periodo di durata minore della luce su quella della notte.
Il Solstizio d’Inverno infatti, rappresenta l’ingresso nella caverna cosmica, il passaggio dal buio alla rinascita; una simbologia che si ritrova in diverse culture, civiltà e religioni del nostro pianeta.
Le Eredità di simboli e decorazioni
Nel Cattolicesimo nel corso del IV secolo d.C. e nei secoli successivi la Chiesa decide di fissare al 24 dicembre la ricorrenza della “Vigilia“ e il 25 il Natale legando la nascita di Gesù Cristo con la simbologia della luce vincolata al Solstizio invernale.
Questa scelta fatta “a tavolino” della festività si andrà a sovrapporre alle simbologie e ai significati di culti e tradizioni pagane precedenti la diffusione del Cristianesimo:
- Albero di Natale: di solito è un abete, un rito porta fortuna, rappresentativo della Natura morente invernale e dell’attesa della rinascita della primavera;
- il Tronchetto di Natale: ultimo dono della vecchia Natura e del Vecchio anno;
- le statuine degli antenati e di numi protettori (il futuro Presepe);
- le decorazioni con le luci che appaiono come un sole nella notte e allontanano il male (spiriti, demoni e diavoli);
- la magia della nascita (la nuova vita che nel cristianesimo è la nascita di Gesù);
- i doni per la famiglia come buon augurio (scambio dei regali);
- l’uso del vischio, simbolo di vita, gioia, fertilità e fecondità;
- la scopetta appesa alla porta che lava via lo sporco e il male del passato.
La magia del Natale
Il periodo che antecede il Natale dell’Avvento è carico di sincretismo tra i riti politeisti e quelli cristiani; il fulcro della sovrapposizione delle simbologie si concretizza nel Natale.
I culti della fertilità della Natura e del Sole si fondono con il misticismo della Nascita di Gesù, un bambino tra i bambini, e tuttavia diverso da tutti; egli ha una forza magica straordinaria, è un Dio che si fa uomo, giunge tra noi portando gioia, luce e salvezza venendo al mondo.
Letteralmente il suo corpo nelle immagini e nella Natività illumina il luogo in cui nasce; la presenza della leggendaria stella Cometa arricchisce di luce e misticismo la miracolosa nascita.
Tante sono poi le varianti della storia ma nella sua visione generale quella a noi nota si sostituisce al Dio Sole bambino che magicamente porta luce e salvezza ai Pagani.
Gli Dei del Solstizio e la dea della Natura assumono nel mondo Cristiano i volti di Gesù bambino e della Vergine Maria; come nel settore intellettuale della filosofia vengono usate immagini e significati simili per abituare i Gentili alla nuova novella del 24 e 25 dicembre, ereditando riti, tradizioni e oggetti dalla religione pagana.
La magia risiede in questo straordinario eclettismo e sincretismo che nei secoli il Natale ha mantenuto: il fascino delle luci, dell’abete e del Presepe portano anche non religiosi e non cristiani a contemplare questa ricorrenza.
Il Natale a Roma
La città di Roma, che con i suoi 3 milioni di abitanti ospita abitualmente diversi turisti, nel periodo delle feste natalizie è caratterizzata da un’abbondanza di luci e decorazioni tale da suscitarne grande interesse ma anche critiche.
Un esempio di critica è dato dal famoso abete di Piazza Venezia, di recente oggetto di scherno da parte di alcuni. Si tratterà anche questo anno di “spelacchio“, soprannome poco carino per l’abete che non sempre ha le fronde ricche e ben aperte, dato che si tratta di un albero vero.
Esistono alberi “finti”? beh, non è una novità. Nel secolo scorso modelli sintetici di alberi natalizi composti da vari materiali plastici sono stati introdotti per evitare il disboscamento di abeti nelle montagne, a favore di un utilizzo, per contro, di modelli in plastica, che come sappiamo è il materiale inquinante per eccellenza.
Il luogo dove in passato era possibile acquistare le migliori decorazioni degli abeti natalizi nella capitale erano gli stand di Piazza Navona che venivano allestiti attorno alla piazza da Ottobre a Dicembre. Qualcuno dirà da “così presto ?”, ebbene si l’albero per tradizione dovrebbe essere pronto per l’8 Dicembre (l’Immacolata). Quindi gli Abeti Natalizi sono una tradizione che a Roma i più tradizionalisti allestiscono entro l’8 Dicembre; tante attività commerciali per via del consumismo, che questa festa nei secoli ha inasprito, hanno addobbato i negozi già prima della data.
Importante secondo elemento dopo l’Albero è il Presepe. A Roma esistono due tipi di presepe tradizionali:
- Presepe Romano;
- Presepe Napoletano.
Ne troverete poi di altre regioni e città (ligure, toscano, pugliese e siculo).
Visite guidate nel periodo di Natale a Roma
Cosa fare tra l’8 Dicembre e il 26 ? Si può optare per una visita guidata all’insegna della cultura del Natale, per conoscere le decorazioni più belle del Centro e della Periferia di Roma:
- Abeti con luci e palline;
- Vie e piazze con le luci natalizie e addobbi;
- Presepi delle Chiese;
- Presepe e Albero di Piazza San Pietro in Vaticano;
- Mostre di Presepi quando allestite;
- Mercatini di Natale.
Effettuare una visita con la guida significa arricchire con racconti, aneddoti e informazioni il proprio itinerario per le vie di Roma, approfondire nel dettaglio le tradizioni, la storia delle decorazioni e le favole sul tema, esaminare i componenti decorativi di questa ricorrenza:
- fondali ( Monti- Ruderi o arcate acquedotti);
- statuine( ad esempio Cicci bacco /Ubriacone – la Zingara);
- elementi di arricchimento (pozzo, fontana, ponte);
- materiali (cartapesta/ terracotta o plastica nella versione non totalmente artistica).
Un esempio di curiosità: nel rione Balduina c’è una signora di 95 anni , la signora Maria Panczyk che ogni anno cambia le luci sul suo terrazzino; qui nel rione dicono:
“Non è Natale senza le sue luci!”
Gli addobbi della signora Maria Panczyk creano una sorta di inventario; il suo terrazzino tra via Marziale e via delle Medaglie d’oro dopo il tramonto è impossibile non notarlo.
Qual è l’addobbo più antico ? se sei di Balduina lo sai, altrimenti ti serve la guida per scoprirlo…
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