Si definisce arazzo ma in realtà è un tessuto ricamato. L’arazzo di Bayeux, anche conosciuto come arazzo della regina Matilde, è un manufatto tessile istoriato di eccezionale bellezza e vale la pena soffermarcisi un attimo.
Questo straordinario pezzo d’arte è composto da nove panni di lino di 50 centimetri di altezza e diverse dimensioni di lunghezza, cuciti tra di loro e ricamati con lane di nove colori differenti. È lungo poco meno di 70 metri ed è mancante della scena finale, che forse era quella dell’incoronazione di Guglielmo il Conquistatore.
Oggi è esposto nell’antico Gran Seminario di Bayeux.
Illustra le vicende che portarono alla conquista dell’Inghilterra da parte dei Normanni, con a capo Guglielmo il Conquistatore e terminate con la battaglia di Hastings nel 1066.
Nel Concilio di Arras, che si era tenuto nel 1025, si stabilì che bisognasse decorare gli interni delle chiese con arazzi che rappresentassero effigi di persone ed eventi importanti accaduti, per educare ed istruire la popolazione ignorante.
E si pensa che sia stato esposto per la prima volta proprio nella cattedrale di Bayeux, nel 1077, e che aveva lo scopo di risanare dai conflitti e fondere in un’unica società, i popoli normanno e anglosassone.
Riporta i fatti storici appena successi e la vita quotidiana di quei tempi, con molta precisione, intensità e ricchezza di particolari. Al giorno d’oggi, quindi, è un documento importantissimo per le informazioni che fornisce sui costumi inglesi e normanni dell’epoca. Inoltre è l’unico, nel suo genere, che sia arrivato fino a noi.
Nel 2007 l’UNESCO lo ha inserito nel Registro della Memoria del mondo. Molti lo considerano un antenato del fumetto, per via della struttura e dello stile illustrativi che ha. Infatti è tutto un susseguirsi di scene messe in ordine cronologico e separate tra di loro. Senza prospettiva, con colori piatti, con pochi personaggi e con gesti eloquenti.
Per quanto riguarda il luogo in cui è stato eseguito, non si sa se è in Francia o in Inghilterra. Sicuro è che si tratta del frutto di mani abilissime ed esperte nel ricamare, tant’è che il punto di ricamo usato ha preso il nome di “Punto di Bayeux“.
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