Lo scorso 22 Maggio, dopo due anni di attesa dovuti alla pandemia, ha avuto luogo nella bella location di Casali di Capobianco la manifestazione di Terraviva che ha visto la partecipazione di numerose aziende fuori dal grande circuito enologico ma, al contempo, produttrici di vini di notevole qualità. Abbiamo avuto occasione di intervistare Carlo Serafini, di Terraviva che ci ha raccontato la realtà dell’azienda.
Carlo come nasce Terraviva e qual è la principale attività?
Terraviva è un’agenzia di rappresentanza: siamo il tramite, l’anello di congiunzione tra chi produce vino e chi lo propone al consumatore: ristoranti ed enoteche. Il nostro percorso è iniziato oltre venti anni fa. La nostra esperienza è un costante cammino di ricerca, conoscenza, analisi e confronto, che confluisce in scelte, molte volte, mosse più dalla passione che da logiche commerciali. Il nostro lavoro quotidiano consiste nell’ informare, raccontare, trasmettere tutto quello che c’è dietro un calice di vino.
Nella vostra manifestazione ci sono aziende vitivinicole italiane e straniere non presenti nel circuito tradizionale di vendita ma con prodotti di ottima qualità. Come le avete conosciute?
Cosa si propone la manifestazione Terraviva?
Riteniamo la manifestazione un momento fondamentale del nostro lavoro, un appuntamento professionale ma anche una festa di profumi e sapori, di storie e di relazioni. Vorremmo ripeterlo più spesso, ed in tanti ce lo chiedono, ma almeno in questa formula è veramente molto impegnativo per noi e per le nostre aziende, quindi da sempre ha avuto cadenza biennale. Durante la manifestazione, in un certo senso, ci spogliamo del nostro ruolo, facciamo un passo indietro e ci adoperiamo affinché i nostri clienti si possano confrontare direttamente con i vignaioli, in quella che abbiamo sempre definito una grande opportunità di incontro, conoscenza e confronto.