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Lucio Dalla in mostra…e Roma gli affida l’Ara Pacis

Ognuno di noi, soprattutto se nato negli ultimi decenni del secolo scorso, è sicuramente legato ad un brano in particolare della lunga e raffinata produzione artistica di Lucio Dalla. Ed ogni brano del cantautore bolognese sa raccontare qualcosa di lui e di un po’ tutti noi. Non è dunque difficile comprendere il perché di una mostra da dedicare a chi ha saputo interpretare musicalmente tanti aspetti diversi della vita e del suo inedito e sorprendente percorso.

Lucio Dalla

Ma la scelta di affrontare un’esposizione avente come protagonista la musica è tutt’altro che scontata e ci sorprende per l’ambiziosa progettazione.

In realtà una mostra dedicata ad un fenomeno musicale è senza dubbio un’esperienza sinestetica da affrontare a livello multisensoriale. Non a caso la mostra romana, che ha aperto i battenti il 22 settembre 2022 all’Ara Pacis, si cimenta in un inedito esperimento di fruizione anche per i non udenti che potranno usufruire di spiegazioni tramite il linguaggio dei segni.

La sfida è quella di permettere al visitatore di capire un fenomeno musicale e artistico, immergendosi nel viaggio biografico del cantautore.

La mostra approda a Roma a 10 anni dalla scomparsa di Lucio Dalla, nel complesso museale dell’Ara Pacis che per l’occasione sembra volersi trasformare in un grande palcoscenico.

Dal titolo, “Anche se il tempo passa”, alla scelta della sede espositiva, è un susseguirsi di rulli di tamburi per sottolineare la monumentalità e il messaggio senza tempo del fenomeno artistico “Dalla”.

Partito dal jazz,  genere per il quale evidenzia fin da subito un grande talento che esibisce anche grazie al suo celebre clarinetto, si libra poi in continue sperimentazioni stilistiche, ricche di sonorità sempre nuove e accattivanti, dalle canzoni politiche alle ballate.

Lucio Dalla

Nelle 10 sezioni in cui è suddiviso il percorso espositivo scopriamo tratti della sua personalità, delle sue amicizie e delle sue passioni. Protagonista di una ricerca di sonorità inedite, precursore di stili, esponente di spicco del movimento sperimentale. scopriamo l’intimità di Lucio e la potenza della sua musica.

E così il percorso espositivo lancia messaggi culturali e sociali di grande apertura e modernità, perché la sperimentazione musicale è andata di pari passo con l’eclettismo e la vivacità intellettuale del cantautore.

Ma come realizzare una mostra da dedicare ad un cantante senza correre il rischio di scivolare in un percorso di esclusiva riproduzione sonora o di mero reportage fotografico?!

Lucio Dalla

Questa la sfida lanciata dal curatore, Alessandro Nicosia, con la fondazione Lucio Dalla e il patrocinio della RAI che ha messo insieme tante diverse categorie di materiali, dall’abito di scena, ai video, alle copertine di dischi, fino alle locandine di film, per creare un continuo ponte di comunicazione tra vita privata e produzione musicale, da leggere in un interessante intreccio mai scontato, come evidenziano i testi dei suoi capolavori attingenti a piene mani da cinquant’anni di esperienze personali, ma anche di osservazioni acute della realtà circostante.

Lucio Dalla

Tra i cimeli il visitatore si trova anche di fronte al foglio con la prima versione di “Caruso” e l’emozione vibrante del brano viene rievocata grazie alla riscoperta dei momenti creativi della nascita di un brano indimenticabile.

50 anni di carriera, dagli anni Sessanta in poi, sono un periodo nel quale l’Italia ne ha fatti di cambiamenti e Dalla ne ha seguito il percorso con ironia attenta ma anche con quello sguardo poetico di chi sa amare e apprezzare la vita nelle sue diverse forme.

Dopo la permanenza al Museo Civico di Bologna fino allo scorso luglio,  l’evento appena approdato a Roma vi resterà fino a gennaio 2023, per poi toccare altri luoghi, da Napoli, a Pesaro e Milano.

Lucio Dalla
La casa di Lucio Dalla – Vicolo del Buco

Ma la scelta di Roma non è un caso perché a Trastevere, in Vicolo del Buco, Dalla è vissuto fino alla metà degli anni Ottanta, apprezzando la voglia di stare insieme senza separazioni classiste tipica dello spirito romano.

A Roma dedica il brano La sera dei miracoli, poi inserito nell’album Dalla del 1980, che trae ispirazione dalle sue passeggiate nei vicoli della città.

Attore, regista teatrale, scrittore non poteva non innamorarsi della Città Eterna e la capitale lo ricompensa dedicando un’intera sezione dell’esposizione al suo rapporto con la città.

Perché in fondo Lucio Dalla lo sapeva bene che “si muove la città… e la gente corre nelle piazze per andare a vedere” e Roma seguirà il suo consiglio e andrà a incontrarlo all’Ara Pacis “stando sempre attenti al lupo”… lei che di lupi se ne intende.

Per informazioni sulla visita guidata vai al sito di Yes Art Italy

Leggi anche I Cantautori italiani – Musica e società

Tiziana Bellucci

Tiziana Bellucci

Laurea in Lettere all’Università di Roma “La Sapienza”, con indirizzo storico-artistico. Ha svolto attività didattica e di ricerca come “Cultore della materia” per la Cattedra di Critica d’Arte, presso il Dipartimento di Storia dell’Arte della Facoltà di Lettere alla Sapienza. Guida turistica abilitata per Roma e provincia, da anni svolge attività di promozione culturale nell’area di Roma e nel territorio della Tuscia dedicando particolare attenzione agli aspetti della storia dell’arte medievale e rinascimentale. È docente di ruolo nella scuola pubblica.

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