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Mitra e i suoi Misteri

Mitra
Rappresentazione scultorea del dio Mitra

Dalle regioni dell’impero Romano grazie alle legioni Romane giunse tra i culti Orientali un credo antico quasi quanto l’umanità, quello di Mitra. La sua natura molto popolare, seppur legata a gerarchie militari e astronomiche, rese questa Religione degna rivale delle religioni straniere diffuse a Roma e dei culti misterici della Dea e del Cristo, il futuro Cristianesimo.

Che Religione era il Mitraismo? Com’era organizzato? Quanto era radicato a Roma?

Proviamo a ricostruirne la storia.

Il Mitraismo: origini e storia

Nella mappa dei Mitrei della capitale sono stati riconosciuti circa dieci Mitrei. Stando alle ricerche, secondo il numero di abitanti questi templi rappresentano solo una piccola parte del centinaio di Mitrei che si trovavano a Roma.

Culto di Mitra
Ricostruzione di un Mitreo

Ogni tempio poteva ospitare al massimo trenta persone. I fedeli condividevano tutti uno spazio unico per le cerimonie rituali, il quale era vincolato ad uso dell’acqua per le abluzioni rituali e l’eucarestia.

Mitra è una divinità indo-iranica il cui culto fu estremamente diffuso nell’area tra l’India e parte dell’Asia Centrale, tra la steppa e il deserto. La sua rappresentazione iconografica con braghe, cappello a punta e tunica lunga è una delle più antiche, ed è stata riproposta con molteplici sculture e immagini.

Si tratta di un dio venerato tipicamente da popolazioni soggette a sbalzi termici tra il giorno e la notte. Questo Dio, infatti, è riconosciuto come essere della Luce, delle alleanze e della guerra. Con una forte connotazione militare egli entrò nella capitale per poi presentarsi con il suo aspetto solare e salvifico, lo stesso che ebbe nelle terre indo-iraniche dal IV millennio a.C.

Nella Storia del Culto fu noto in maniera più distinta tra il II millennio e 1200 a.C. diffondendosi nei territori della “Mezzaluna fertile“, proseguendo per il mondo Greco ellenistico e poi Romano, fino a competere con il Cristianesimo tra IV – V secolo d.C. Da divinità orientale assunse un’immagine simile ad un Apollo Helios, con una conseguente occidentalizzazione della sua figura.

L’universalità e la potenza del Cristianesimo spazzeranno anche i culti Orientali e questo culto solare, seppure inglobandone alcune ritualità: le festività, i simbolismi, l’astronomia e i feticismi riguardanti certi oggetti apotropaici o offerte.

Mitra e il Culto 

Il culto era riservato a pochi eletti, sembrava impostato gerarchicamente, seguiva l’ordine dei pianeti e delle costellazioni con un taglio simile a quello militare. La gestione del culto presenta similitudini con i riti delle logge massoniche moderne. Senza dubbio c’è chi sostiene che i Massoni presero ispirazione da questo culto e da quelli Mesopotamici e Egizi, i più esemplari per la prassi che si voleva creare nelle logge.

Ogni livello tra gli iniziati era diverso, anche quello del Sole, Giove. Nei secoli dell’impero a Roma l’impostazione orientale si occidentalizzò con la latinizzazione delle formule. Questo per lo meno si evince dalle epigrafi conservate tra il II e il IV secolo, su ex voto e invocazioni dei devoti del culto.

I più antichi scavi dei Mitrei nella capitale mostrano luoghi dedicati al culto ricavati da spazi riadattati alla funzione religiosa; nella maggior parte dei casi non vengono eretti e fondati templi o santuari in aree nuove, si utilizzano piuttosto abitazioni e strutture preesistenti.
Alcuni rioni di Roma sono connaturati nella sfera dei culti orientali, in altri si creano dei sincretismi laddove sussiste anche questo culto.

Non esistono libri o pubblicazioni antiche, citazioni dei Sibillini o Religioni del Libro da cui è possibile trarre una visione religiosa precisa e concreta sulle ritualità.

Ad esempio in passato si credeva che il pubblico di fedeli fosse di appannaggio dei suddetti templi di Mitra esclusivamente maschile, invece recenti studi danno adito all’ipotesi dell’esistenza di Mitrei dove fossero ammesse al culto anche le donne. Non è confermato però che fossero promiscui come furono le nostre chiese dagli anni ’60. È più probabile che, al pari delle odierne logge massoniche, fossero separati con comunità solo maschili e altre solo femminili distribuite sul territorio della città.

Il Mitreo di Santo Stefano Rotondo

Mitra
Mitreo di Santo Stefano Rotondo

Questo tempio del Dio Solare Mitra è più timido di Amon o Ammone che era visibile solo al Gran Sacerdote e alla Gran Sacerdotessa, perché non è quasi mai visitabile al pubblico da quando riscavato sotto la chiesa di Santo Stefano Rotondo.

Entrando in chiesa con un esperto è possibile farsi una idea completa della stratigrafia sottostante che riguarda il Mitreo.
Si tratta di un luogo che nasce a partire dal 180 d.C. forse per devozione di fedeli dei Castra Peregrina, accampamenti di soldati al Celio di origine orientale.

È possibile conoscere più approfonditamente la storia dei Mitrei attraverso una visita guidata.

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Alessandra Pignotti

Alessandra Pignotti

Laureata alla Sapienza di Roma nel 2007 in Archeologia e Storia dell’Arte del Mondo Antico e dell’Oriente. È guida turistica e Docente culturale. Collabora con BloggingArt dove scrive di eventi e cultura, enogastronomia, moda e spettacolo.

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