Cibo e moda sembrano concetti distanti, eppure si intrecciano e si contaminano a vicenda.
Due mondi creativi dove l’estrosità si manifesta sia nell’elaborazione di nuovi piatti che nella realizzazione di abiti originali.
Infatti anticamente alcuni cibi andavano di moda, non tutti se li potevano permettere. Nel Medioevo, per esempio, andava di moda arrostire la carne, un’usanza strettamente connessa alla disponibilità economica delle persone. Si creavano piatti particolari e di tendenza tra i ceti più abbienti, e questo fenomeno era legato a fattori culturali e sociali. Alcune ricette innovative anticipavano i tempi e riflettevano il gusto dell’epoca, tutto ciò lo ritroviamo nella moda, infatti anch’essa anticipa i tempi e i gusti.
Si ricercavano spezie preziose e singolari, accessibili a pochi. I banchetti e i ricevimenti erano eventi riservati all’élite, il legame tra cibo e moda diventava un elemento unico.
Oggi una famosa designer, Gretchen Roehrs, utilizza gli alimenti per decorare i suoi disegni trasformando dei bozzetti in vere e proprie opere d’arte.
I suoi meravigliosi schizzi, semplici e originali, sono figure femminili arricchite da fettine di fragola, foglie di insalata, valve delle ostriche, bucce di limone, frutta e verdure…
Un caso emblematico di contaminazione artistica tra i due elementi.
Un altro esempio di intreccio lo si può ritrovare in un fenomeno diffuso intorno agli anni Cinquanta, quando il trend era stampare o riprodurre vari tipi di alimenti negli abiti e nei gioielli, resi di conseguenza “appetibili e squisiti”.
Sul finire degli anni venti un’eccentrica Joséphine Baker si presentò al pubblico indossando un tutù di banane, e più avanti Salvador Dalì dipinse per la nota stilista Elsa Schiaparelli, il famoso abito aragosta.
Molti personaggi del mondo artistico e culinario hanno rotto i confini tra la realtà stilistica e quella gastronomica. Lexie Smith ha portato il gusto del pane fatto in casa nel mondo dell’arte, la chef Alix Lacloche ha apparecchiato la sua tavola con posate ispirate ad Alexander Calder.
Tantissimi i casi di fashion designers che hanno rappresentato questo legame. Jacquemus ha postato su Instagram un laccio di pelle con agganciato un piatto singolo.
Nelle passerelle hanno sfilato abiti con riferimenti al mondo alimentare: grumi di perline gialle cucite sul lino ricordavano i rigatoni e sulle camicie da uomo ciliegie, asparagi e brocche d’acqua.
Perché cibo e moda stanno così bene insieme? Forse perché rappresentano due realtà in continua evoluzione, costantemente presenti nella vita di ognuno di noi.