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Riaperte le porte alla Comunità culturale del Pigneto Film Festival

Giunge alla sua quarta edizione il Pigneto Film Festival, promosso da Roma Culture e vincitore dell’Avviso pubblico Estate Romana per la triennalità 2020-2022, curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con SIAE.Locandina del Pigneto Film Festival

Un’idea di quattro giovani (Paola Guarnieri, Andrea Lanfredi, Chiara Leoni e Simone Vesco) provenienti da diverse parti del bel paese che, accomunati dalla passione del Cinema, hanno messo radici nel triangolo del Pigneto, da sempre set naturale dei maggiori film della storia del cinema italiano, e che innamorandosene hanno sviluppato la loro idea di comunità culturale.

E’ da questa attrazione emotiva che nasce il progetto del Pigneto Film Festival, in un territorio ricco di contraddizioni sociali ed effervescenza culturale che nell’ultimo decennio, in maniera repentina, ha visto radunarsi da ogni parte d’Italia e del mondo intere comunità che hanno cercato un luogo in cui ricreare un rapporto di prossimità umana oltre che di respiro internazionale generando così un percorso virtuoso di rivoluzione civica e sociale.

“Core business” della kermesse è il suo contest principale che vede cinque giovani filmmaker, selezionati da tutto il mondo, impegnati per sei giorni di lavoro all’interno del quartiere al fine di sviluppare un cortometraggio su un tema comunicato solo il giorno prima delle riprese.

Andrea Lanfredi Direttore del PignetoA fare da corollario alle giornate del Festival, il cui intero programma è scaricabile sul sito (vai al programma completo del Festival), sono le numerose e variegate proposte culturali, dagli incontri d’autore alle anteprime cinematografiche. L’evento, rigorosamente gratuito, si svolgerà nei diversi luoghi che caratterizzano storicamente il quartiere.

Tra i tanti eventi si è svolta il 19 settembre l’anteprima del cortometraggio Bauli in Piazza – Il Racconto (Italia, 2021, 21′) dell’associazione di promozione sociale Bauli in Piazza, salita alle luci della cronaca attuale per aver denunciato in maniera incisiva e creativa la triste condizione che tutte e tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo si sono trovati ad affrontare in questa pandemia.

Logo del Pigneto Film FestivalPadrino d’eccezione del Festival quest’anno è il pluripremiato attore Francesco Montanari (Romanzo Criminale – la serie, Il Cacciatore, I Medici etc..).
I lavori finali saranno esaminati da una giuria tecnica, composta da professionisti del mondo dello spettacolo, critici cinematografici, sceneggiatori, compositori musicali, tutte e tutti di chiara fama. La giuria assegnerà, nella serata conclusiva del 25 settembre, il premio al miglior cortometraggio che sarà proiettato durante la Festa del Cinema di Roma, grazie alla collaborazione con Alice nella città.

La cultura dunque, declinata in tutte le sue sfumature, è stata vittima di una disattenzione politica, accentuata dalla crisi pandemica ancora in atto. E tuttavia, pur se relegata a semplice intrattenimento, dimostra oggi più che mai il suo principale ruolo formativo e sociale.
Gli operatori e le operatrici culturali hanno da sempre dato prova di resilienza ed il Pigneto Film Festival ne è un valoroso esempio a dimostrazione che i territori di periferia come il Pigneto, diventando terreni fertili riescono a sfruttare al meglio le potenzialità di comunicazione aggregativa traendone nel tempo estremo giovamento sociale.

Roberto Cecchini

Roberto Cecchini

Classe 1983, quella che Raffaele Alberto Ventura definisce nel suo saggio una “classe disagiata” per la sua peculiare precarietà e necessità di adattamento sociale. Si laurea alla triennale al D.A.M.S dell’Università di Roma Tre specializzandosi con un master in “Management dello spettacolo dal Vivo” alla SdA Bocconi di Milano. Sostenitore delle parole di Paolo Grassi “La cultura è una cosa, l'organizzazione della cultura è un'altra”, non è il palcoscenico che gli interessa calcare, bensì conoscere e padroneggiare i segreti organizzativi che si nascondono dietro il sipario. Dopo varie esperienze come segretario di compagnia in tournée in giro per l’Italia approfondisce la propria formazione a livello internazionale sperimentando l’arte applicata al sociale tra i meninos das ruas di Salvador de Bahia in Brasile credendo fortemente nella vocazione di elevazione spirituale della Cultura e la sua missione di formazione civile.
Dopo aver lavorato per diversi anni nella segreteria organizzativa del Teatro Quirino ha avuto l’opportunità di abbracciare il progetto del rinnovato Teatro Parioli dove attualmente lavora. Ha approfittato del periodo di chiusura dei Teatri per studiare anche l’aspetto intellettuale dell’Arte frequentando un master in critica teatrale presso l’Accademia Silvio D’amico di Roma.

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