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Roma brucia!

Incendio a Roma
Robert Hubert, Incendie à Rome - Olio su tela, 1785

Nelle ultime settimane Roma si è trovata ad affrontare quotidianamente un numero ingente di incendi, spesso di notevoli proporzioni, e i romani sono stati costretti a far i conti non soltanto con una costante puzza di bruciato, ma anche, i più sfortunati, con le fiamme che minacciavano le case.

Questa volta però non si può dare la colpa a Nerone, considerato da secoli il più famoso incendiario della storia. Questo è stato possibile anche grazie anche all’efficace opera di sensibilizzazione di Alberto Angela, che attraverso il volume “L’inferno su Roma” scagiona completamente il povero imperatore.

militia vigilum
Vigili romani

Roma era una città sovrappopolata con più di un milione di abitanti, dove erano presenti tante case in opus craticium, in cui, oltre a solai e coperture anche la struttura portante era interamente in legno, con le pareti formate da un telaio (graticcio), riempito con vari tipi di materiale: pietre, mattoni, terra cruda, argilla mescolata con paglia o stuoie di canniccio intonacato.

Gli incendi erano all’ordine del giorno e, per ovviare il problema, il buon Augusto organizzò il corpo dei vigili del fuoco. La militia vigilum, al comando del preafectus vigilum, era organizzata in 7 coorti di 1.000 uomini, suddivisi in 10 centurie. Ogni divisione disponeva, inoltre, di quattro medici, addetti alle cure e al primo soccorso degli uomini infortunati. Oltre a prevenire e spegnere gli incendi, si occupavano di punire direttamente o di deferire al Prefetto dell’Urbe chiunque rendesse possibile o provocasse incendi.

Avevano delle caserme principali e delle caserme decentrate (excubitorii) distribuite nelle regiones (quartieri) della città. Una caserma distaccata era presente ad Ostia Antica. I vigili prestavano servizio di giorno e di notte, assicurando così anche la sicurezza pubblica.

roma
mappa delle XIV regiones includente le sette caserme

Per quanto riguarda gli incendi devastanti, il primo spaventoso che devastò Roma fu quello causato dai Galli nel 390 a.C..
In epoca imperiale toccò a Tiberio fronteggiare un fuoco devastante, che lo vide costretto a tirar fuori cento milioni di sesterzi per la ricostruzione (cambio attuale sesterzio = 2 euro). Sotto Claudio andò interamente distrutto il Campo Marzio. Le lotte che videro vittorioso Vespasiano ebbero come conseguenza l’incendio del Campidoglio e poco dopo con Tito quasi metà della città fu devastata dalle fiamme.

Altri furiosi incendi furono quello all’epoca di Commodo, tanto grave da far pensare all’imperatore di rifondarla come “Colonia Commodiana“. Infine, quello del 283 sotto Carino, che vide la distruzione del Foro Romano e di buona parte del centro monumentale.
Quindi, non date retta a quel pettegolo di Tacito, che cita l’incendio all’epoca di Nerone, come il più grave e violento di quelli che distrussero Roma. Ce ne furono altri, prima e dopo, ben peggiori e di alcuni possiamo ancora vedere le conseguenze.

Nella basilica Emilia si incontrano sul pavimento dei segni scuri, sono le tracce delle monete andate fuse durante l’incendio causato, forse, dal sacco di Alarico. Alcune di queste monete (2600 esemplari), trovate negli scavi della fine dell’Ottocento, finirono “sperdute” fino al 2009, quando vennero “riscoperte” nell’Antiquarium del Foro.

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Cristina Vuerich

Si è laureata con lode in Lettere, presentando una tesi in Etruscologia e ha frequentato con profitto i tre anni della Scuola di Specializzazione in Archeologia, in entrambi i casi presso l’Università di Roma “Sapienza”. Ha lavorato per molti anni in una libreria specializzata in archeologia e successivamente presso una casa editrice che si occupa di saggistica. Tramite queste attività ha avuto l’opportunità di essere costantemente aggiornata sulle novità riguardanti la Città Eterna. A partire dal 2001 ha portato avanti un'attività parallela come guida turistica, collaborando con agenzie operanti sul territorio, istituzioni e privati, in questa attività riversa tutta la sua passione, per comunicare la bellezza e l’importanza storica di Roma. Collabora con l'associazione Yes Art Italy ed è redattrice per BloggingArt.

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