Storie di Aghi e Merletti
La sana vendetta
Illustrato da Marta Stabile
Nella vita, per riuscire, bisogna tirar fuori le unghie.
Yang Jie Ying, per riuscire, senza saperlo tirò fuori le spille.
“Siamo lieti di conferire questo premio a Yang Jie Yin, all’allieva più meritevole di questo istituto”.
E così, presi elogi e premio era pronta ad entrare nel firmamento della moda partendo proprio da lì, da Da Liang.
“Domani sfilerai a Parigi e poi di corsa a New York,” disse l’agente di Yang Jie Ying sfogliando l’agenda dei prossimi impegni.
Bella come il mare che lambiva Da Liang, la sua città natale, lei, fin fa piccola aveva deciso di darsi al mondo della moda ma sfilare non era tutto e così di giorno saliva in passerella e di notte disegnava e cuciva o meglio, creava.
“La bellezza sfiorisce con l’andar delle stagioni ma un buon cervello cresce e sboccia ad ogni primavera,” diceva sempre la sua nonna.
Arrivò così il momento di lasciare le passerelle ma un maestro della moda la prese come sua allieva.
“Disegnerai solo per me i tuoi modelli e sarai famosa,” disse il sommo artista alla bella Yang Jie Ying regalandole, di ritorno dal Brasile, un piccolo pupazzo di pezza che lo ritraeva come una goccia d’acqua.
Passò del tempo e mentre lei creava lui otteneva fama, gloria e quattrini ma le bugie hanno le gambe corte e ci volle una conferenza stampa per capire quanto fossero piccole e deboli.
“Si dice che perda notti intere a disegnare le sue collezioni è vero?” chiese una giornalista in prima fila. “Sì, per intere nottate disegno e studio ogni particolare di ogni nuovo modello,” rispose grattandosi la testa ed il naso come un forsennato lasciando, per giunta, ampie tracce nerastre sulla fronte.
“Lavoro anche in aereo e sfrutto ogni minuto per…” e dicendo ciò i movimenti si fecero frenetici. Si tolse cravatta e camicia, rimase in mutande e come una scimmia afferrò una penna per portar sollievo ove braccia non arrivavano.
“Che schifo,” dissero tutti all’unisono.
Come detto all’inizio, per riuscire Yang Jie Ying aveva tirato fuori le spille e…. beh sì, ci volle anche un pupazzo simil maestro sul quale lei appuntava senza malizia ma anche le spille hanno un’anima e così ad ogni colpo trafiggevano come spade anzi, visto che non c’era cattiveria, creavano solo dei gran pruriti.
Racconto facente parte della raccolta “Storie di Aghi e Merletti” pubblicata integralmente, circa un decennio fa, in cinese mandarino su Il Tempo Europa Cina (Ou Hua Shi Bao), un settimanale fondato nel 1996 e dedicato alle comunità cinesi in Europa e in Italia. Questa breve raccolta, costituita da otto racconti, illustrati e pubblicati ora su BloggingArt , era tesa a raccogliere, in forma originale e creativa, le speranze delle nuove generazioni di cinesi che qui in Italia nutrivano il sogno, oggi in molti casi concretizzatosi, di inserirsi nel mondo della moda e non solo.
Le illustrazioni che accompagnano il racconto sono di Marta Stabile:
Instagram: @marta.stab (https://www.instagram.com/marta.stab/?hl=it)
Behance: https://www.behance.net/martastab
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