STORIE DI AGHI E MERLETTI E ….
Le nuove leggi suntuarie
Illustrato da Ginevra Bellavia
La prima fu beccata in un locale notturno e marchiata lì su due piedi, in strada, davanti a tutti.
“La vita è cabaret,” disse strafottente mentre gli strappavano di dosso un miniabito luccicante di chiffon rosso tutto a ruches.
Anche i sandali con zeppa fecero una brutta fine, gettati nel primo cassonetto della spazzatura. Fortunatamente salvò l’anello d’oro con pavé a scacchiera ed il bracciale con pendenti di cristalli.
Corse in strada, in aiuto della poveretta, anche la sua amica pensando che il tailleur pantalone di seta stretch con gancetti dorati laterali non avrebbe destato problemi ma purtroppo furono le décolletées di pelle argentata a creare la fatale risposta delle autorità. Alla malcapitata furono sequestrati anche gli anelli d’oro con cabochon d’acquamarina e ametista.
Marchiata a fuoco anche lei in pieno petto e rispedita a casa.
Certo fu del tutto ovvio imporre due bei marchi a quella che in altro luogo ma nello stesso tempo aveva avuto l’arroganza di indossare un abito bustier di pizzo di seta con inserti in madreperla.
“Vergogna, vergogna!” dissero prima di targarla con quei due marchi infamanti.
Andò così anche per quelle che osavano indossare abiti di chiffon con spalline di seta e pendenti di jais, ciondoli con topazi a goccia, top di seta con piume e bracciali d’oro con fiori di smalto, brillanti e pietre dure, smoking interamente coperti di paillettes e sandali con listini di pelle e abiti in microrete di cotone ricamati con perline.
Cosa dire poi per la malcapitata che correva nel parco indossando, povera lei, un bomber di chiffon di seta con cappuccio, boxer di raso stampato e scaldamuscoli di viscosa con graziosi bottoncini laterali.
Bruciata anche lei con due marchi.
Purtroppo non andò bene neanche per quelle acchiappate con indosso reggiseno di tulle a triangolo e culottes sempre in tulle maculato. Non c’era pace per slips con volants e reggiseni di pizzo a balconcino, per essenze profumate a base di cedro e gelsomino, giacinto o vetiver.
Tutte marchiate in base alle nuove leggi suntuarie in grado di reprimere in tempi brevi ogni oltraggiosa forma di lusso smodato.
Ma la donna è grande e sa far sua le leggi e l’universo semplicemente plasmando a suo piacimento la realtà.
Il nuovo mondo le fece nude e marchiate a fuoco su carne viva ma una nuova moda s’impose, ostentata con grazia, esibita senza paura, mai accettata eppure “indossata” come il più elegante e feroce degli abiti: quella del marchio repressivo divenuto simbolo d’una storia che sempre si ripete e molto spesso, fortunatamente, si supera.
Racconto facente parte della raccolta “Storie di Aghi e Merletti” pubblicata integralmente, circa un decennio fa, in cinese mandarino su Il Tempo Europa Cina (Ou Hua Shi Bao), un settimanale fondato nel 1996 e dedicato alle comunità cinesi in Europa e in Italia. Questa breve raccolta, costituita da otto racconti, illustrati e pubblicati ora su BloggingArt , era tesa a raccogliere, in forma originale e creativa, le speranze delle nuove generazioni di cinesi che qui in Italia nutrivano il sogno, oggi in molti casi concretizzatosi, di inserirsi nel mondo della moda e non solo.
Le illustrazioni sono di: Ginevra Bellavia – Instagram @gintonik.art – LinkedIn Ginevra Bellavia
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