STORIE DI AGHI E MERLETTI E ….
Rosso pompeiano
Illustrato da Sabina Sadiku
Succede che si cerca una cosa e se ne scopre un’altra.
La sera si sbronzavano di nascosto ad Al Hillah e di giorno facevano finta di scavare a due passi da Nippur.
Diciamolo francamente, in quel mare di sabbia di Sargon I e del suo impero non gliene fregava un cazzo. Tra un bagno nel Tigri ed uno nell’Eufrate era solo questione di testa o croce ma la relazione che inviarono fu chiara e la storia raccontata è presto detta o meglio, scritta e letta:
Breve descrizione del sito archeologico.
La sabbia nel sito in questione è di uno strano color rosso pompeiano (per analogia archeologica). Cappelli con piume di struzzo e brandelli di abiti in seta d’ottima fattura (forse alta moda tipica dell’epoca) appaiono un po’ ovunque insieme a parti scheletriche umane d’ogni tipo, in alcuni casi femminili (le chiameremo “modelle” per comodità d’esposizione).
Abiti militari e residuati bellici di ogni genere e grado sembrano avvalorare la tesi d’un conflitto tra opposte fazioni (vedi tipologia divise militari e berretti che si distinguono per la mancanza delle sopraccitate piume).
Lo scheletro d’un giovane (lo chiameremo per comodità “stilista”) risulta ancora vestito e posizionato in modo stravagante, sicuro segno d’una grande personalità.
Scheletri di uomini e donne in abiti che chiameremo civili sono distesi su drappi di tessuto a righe arcobaleno.
Possibile ricostruzione dell’accaduto.
Appare evidente trattarsi d’un defilè di moda svoltosi in un campo minato (non raro per l’epoca in queste regioni). L’esame dei crani e le valutazioni morfo/espressive lasciano intendere la volontarietà dell’azione (vedi sorrisi “modelle” e gesto in segno di vittoria dello “stilista”).
Il pubblico era costituito da due opposti schieramenti militari e da una delegazione internazionale di pace (vedi bandiere) intervenuta per la speciale occasione.
L’entrata di ogni modella era scandito dalla sua scomparsa vera e propria per esplosione mina a lei assegnata.
L’implosione del sito (sommerso da circa 20 metri di sabbia) è dovuto alla successiva rapidissima battaglia tra le due fazioni militari (vedi membri della delegazione di pace in chiara ma non riuscita posizione di fuga).
Lo stilista, probabilmente psicologicamente frustrato dai tempi di guerra, e le modelle che lo hanno assecondato hanno voluto forse fornire una loro ultima e personale rappresentazione di sicuro impatto creativo.
La cronologia dei fatti risulta la seguente: 2003 d.c.
Racconto facente parte della raccolta “Storie di Aghi e Merletti” pubblicata integralmente, circa un decennio fa, in cinese mandarino su Il Tempo Europa Cina (Ou Hua Shi Bao), un settimanale fondato nel 1996 e dedicato alle comunità cinesi in Europa e in Italia. Questa breve raccolta, costituita da otto racconti, illustrati e pubblicati ora su BloggingArt , era tesa a raccogliere, in forma originale e creativa, le speranze delle nuove generazioni di cinesi che qui in Italia nutrivano il sogno, oggi in molti casi concretizzatosi, di inserirsi nel mondo della moda e non solo.
Le illustrazioni che accompagnano il racconto sono di Sabina Sadiku – sabinasadiku26@gmail.com – @_wabi_s_
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