Storie di Aghi e Merletti
The back of the backstage
Illustrato da Gaia Di Labio
In culo i transiti di Plutone, Nettuno o Urano.
In culo anche l’incisività del Sole e della Luna.
E per essere chiari in culo anche la strettissima congiunzione tra Plutone, il Sole e l’infuocato Leone e poi, ancora, in culo la maliziosa Venere, l’affettivo Giove, il lieve disturbo di Marte e l’eccellente Mercurio.
Il mio doveva essere un anno fantastico anche per l’oroscopo cinese che con una stronzissima capra avrebbe accompagnato i miei successi ma quello, quel maledetto giorno, come tutti gli altri, era soprattutto un giorno di merda.
Sì, esattamente di merda e molto più. Sbattuta in un bagno dietro al backstage a vomitare da una parte e fare molto altro dall’altra.
Sola come un cane appena al di là di una porta ove tutto era sete e paillettes, trucchi e profumi, magie e disperazioni, anzi, la mia sola ed unica disperazione.
“Hai superato il limite, così non ti restaura neanche il padreterno,” aveva detto uno dei truccatori.
“Ora la tua testa può valere solo una parrucca,” aveva detto un altro riferendosi ai miei ricci appassiti.
In un attimo, solo in una frazione di secondo, avevo perso la mia dignità ed il mio onorario.
“Questo è un cesso e questo è il tuo posto,” urlo lo stilista tirandomi per mano lì dentro e buttandomi addosso tutto quel che sarebbe stato necessario a far di me una modella ricca ed invidiata.
Era stato anche lui un amico ma ora, a mezz’ora dalla sfilata, era furioso, incazzato come un toro e basta.
“Con la coca non si scherza e con il resto, come fai tu, si finisce all’altro mondo ed io non ti accompagno anzi, buon viaggio.”. Porta chiusa.
Il water fu la mia poltrona ed il pavimento il mio cadeidoscopio. Avevo offeso tutti i pianeti ed ora li vedevo lì in terra girare vorticosamente sul mio vomito senza che ne percepissi il puzzo.
Fu solo un attimo e ci caddi sopra per morire e rinascere.
Sarà passato un minuto, un anno o un secolo ma di certo sentii una voce che mi diceva: “Dai alzati! Rinasci per dio!”.
Io quella cosa la feci e da sola portai a termine il lavoro. Da sola restaurai il mio corpo e fui pronta.
Da sola ripresi la via del backstage e della passerella. Da sola e per i giorni a venire mi dissi “complimenti”. Da sola imparai a non scherzare più con i pianeti.
Da sola mi rispettai come donna e basta.
Racconto facente parte della raccolta “Storie di Aghi e Merletti” pubblicata integralmente, circa un decennio fa, in cinese mandarino su Il Tempo Europa Cina (Ou Hua Shi Bao), un settimanale fondato nel 1996 e dedicato alle comunità cinesi in Europa e in Italia. Questa breve raccolta, costituita da otto racconti, illustrati e pubblicati ora su BloggingArt , era tesa a raccogliere, in forma originale e creativa, le speranze delle nuove generazioni di cinesi che qui in Italia nutrivano il sogno, oggi in molti casi concretizzatosi, di inserirsi nel mondo della moda e non solo.
Le illustrazioni che accompagnano il racconto sono di Gaia Di Labio.
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Behance Gaia di Labio https://www.behance.net/gaiadilabi4b16
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