Normalmente per andare in Paradiso serve una scala, avete presente la canzone dei Led Zeppelin ?
Però Roma è fortunata, e possiede addirittura una strada.
Infatti, poiché “tutte le strade portano a Roma”, è normale che nelle strade della Capitale si trovi un po’ di tutto, anche una scorciatoia per il Cielo.
La strada in questione ha una storia antichissima, risale alla protostoria e funzionava come tratturo per collegare la campagna romana al Tevere.
In epoca romana un piccolo approdo venne costruito lungo il fiume e la strada si trasformò in collegamento tra il porticciolo e la via Appia Antica.
Nel IV secolo la zona è interessata dalla costruzione della Basilica di San Paolo fuori le Mura, si crea così un nuovo punto di interesse in città e, con lo sviluppo del “turismo religioso”, questo percorso si trasforma in una delle principali vie di pellegrinaggio col nome di strada di San Sebastiano. Sulla parete esterna della chiesetta vi è la conferma che proprio questa è la strada per il Paradiso.
Nel Cinquecento grazie a San Filippo Neri viene creato un percorso devozionale che unisce le “Sette Chiese” ed è così che piano piano questa parte del circuito sarà chiamata “Via Paradisi”.
Se ci si addentra nella parte alta della Garbatella, troverete una chiesetta, la Chiesoletta, dedicata ai Santi Isidoro e Eurosia. Prima di essere circondata dal quartiere moderno, era una tranquilla chiesa di campagna, costruita nel 1818 da Nicola Maria de Nicolai per i contadini che vivevano nella zona, sfruttando un preesistente casale. Affissa sulla parete c’è una targa in marmo che porta scritto “Via Paradisi”, è la conferma ufficiale che siete sulla strada giusta!
La targa è fiancheggiata da due tondi con le immagini in rilievo di San Filippo Neri e San Carlo Borromeo, pare, infatti, che i due famosi santi si incontrarono e riposarono proprio qui. Sotto c’è un’altra targa di marmo, molto più prosaica, che porta impressa una meridiana, un fiasco di vino e un bicchiere, una strana scacchiera con numeri e lettere ed infine una preghiera un po’ particolare:
“Insegnaci o Signore a contare i nostri giorni. È sempre l’ora per un buon bicchier di vino”.
In fondo non è anche questo un modo per andare in Paradiso?